Rotazione del personale nel settore pubblico: perche' un progetto della SDA Bocconi e' stato definito una best practice dall'Autorita' anticorruzione
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Rotazione del personale nel settore pubblico: perche' un progetto della SDA Bocconi e' stato definito una best practice dall'Autorita' anticorruzione

LE LINEE GUIDA UTILIZZATE A SESTO SAN GIOVANNI PER IMPLEMENTARE UN NUOVO MODELLO ORGANIZZATIVO HANNO PRODOTTO FORTE PARTECIPAZIONE E NESSUNA CONTROVERSIA. IN PIU' SI SONO GUADAGNATE UNA CITAZIONE NEL PIANO NAZIONALE ANTICORRUZIONE

La rotazione del personale non dirigenziale nella pubblica amministrazione non è solo un antidoto alla corruzione, ma anche una buona pratica organizzativa. Lo dimostra un progetto di SDA Bocconi, chiamata dal comune di Sesto San Giovanni (Mi) a collaborare alla razionalizzazione e alla selezione delle posizioni di quadro in decadenza. La trasparenza dei processi basati sulle competenze, la condivisione delle linee guida, la formazione ad hoc dei dirigenti e la scelta di assicurare opportunità di sviluppo professionale fanno dell’esperienza di Sesto una best practice citata nel Piano nazionale anticorruzione 2016 dell’Autorità nazionale anticorruzione (Anac) di Raffaele Cantone.
 
Nel 2015 l’amministrazione comunale di Sesto San Giovanni si trova a metter mano in modo significativo alla macchina amministrativa. Il nuovo modello organizzativo prevede il rinnovo e al tempo stesso una riduzione di oltre il 20% delle cosiddette posizioni organizzative (Po) e alte professionalità (Ap). La riduzione può avere effetti dirompenti, specie per i funzionari più giovani. Per loro, a fronte del blocco del turnover, tali incarichi rappresentano una delle poche opportunità di crescita professionale e miglioramento salariale all’interno della pubblica amministrazione.
 
Il segretario generale del comune Gabriella Di Girolamo, diplomata Emmap (l’Executive Master in Management delle Amministrazioni Pubbliche di SDA Bocconi), e il direttore del personale Livio Tranchida, laureato Bocconi e diplomato Mims (il Master in Management per la Sanità di SDA) coinvolgono Raffaella Saporito, direttore Emmap, come terzo membro esterno della commissione di selezione delle nuove figure professionali. Il processo viene rivoluzionato attraverso due scelte precise: 1) candidature e selezioni sono definite in modo trasparente; 2) il processo è aperto a tutta l’organizzazione. La selezione diventa un momento di censimento organizzativo delle competenze e un invito alla mobilità interna.
 
Intanto, attraverso un corso di SDA Bocconi, ai dirigenti del comune cui spetta in ultima istanza la nomina di Po e Ap sono fornite le competenze necessarie per gestire il processo. Al posto di un bando scritto in linguaggio burocratico viene stilata una job description. I generici curriculum vitae usati nelle autocandidature sono sostituiti da application form che spingono i candidati a descrivere esperienze, motivazioni e argomenti per dichiararsi eleggibili a quelle posizioni. I dirigenti vengono addestrati a preparare le interviste, a gestirle, a valutare le informazioni raccolte e a comunicare i risultati ai candidati. Alla fine del processo, la commissione formata da Di Girolamo, Tranchida e Saporito suddivide i candidati in tre categorie in base all’aderenza alla posizione lavorativa. I dirigenti scelgono poi in autonomia i quadri, come previsto dalla legge.
 
I risultati superano le aspettative: arrivano 169 candidature da 115 diversi candidati, per 41 posizioni che per il 25% vengono coperte da nuovi funzionari. “Ha partecipato più del doppio delle persone che coprivano le vecchie posizioni: significa che c’è stata voglia di mettersi in gioco”, commenta Saporito. “Cosa ancora più sorprendente, non c’è stato un solo ricorso. È il frutto del lavoro fatto rendendo i dirigenti protagonisti del processo e comunicando ai funzionari la logica delle linee guida. Il modo in cui sono stati analizzati gli application form ed è stato fornito un feedback ai candidati ha creato fiducia attorno al processo”.
 
Ulteriore risultato: le linee guida del comune di Sesto San Giovanni finiscono nelle mani dell’Anac e vengono riportate testualmente nel Piano nazionale anticorruzione 2016 quale esempio di best practice nella rotazione ordinaria del personale non dirigenziale. “È un fatto importante” commenta Saporito “perché non viene citato solo il tema dell’anticorruzione, ma anche quello della funzionalità organizzativa”.

di Claudio Todesco
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