Alla Bocconi da settembre quindici nuovi docenti piu' uno

Alla Bocconi da settembre quindici nuovi docenti piu' uno

OLTRE A QUELLI CHE ARRIVERANNO ALL'UNIVERSITA', LA NOVITA' DI UN PROFESSOR OF PRACTICE ALLA SDA BOCCONI. I NUOVI ARRIVI SI AGGIUNGONO AI SEI DI FEBBRAIO. IN TOTALE SI CONTANO SETTE ORDINARI E DIECI NON ITALIANI

Se il reclutamento dei docenti fosse una vendemmia, si dovrebbe dire che quello di quest’anno è eccezionale sia per quantità, sia per qualità. I quindici docenti che prenderanno servizio in Bocconi a settembre si aggiungono, infatti, ai sei che lo hanno fatto tra febbraio e aprile. In sette casi su 21, una quota senza precedenti, si tratta di professori ordinari, in molti casi provenienti da università straniere di prestigio, e dieci dei nuovi docenti non sono italiani.
 
“L’attrattività della Bocconi sta crescendo”, afferma il prorettore alle risorse umane, Francesco Billari. “Alcuni dei nuovi docenti provengono da università che si lasciano con difficoltà, come Oxford o la London School of Economics e molti dei giovani assistant avevano offerte alternative da università europee e americane di grande prestigio”.
 
Da Oxford arrivano lo stesso Billari, tornato in Bocconi a inizio 2017, e David Stuckler, uno degli ordinari che hanno preso servizio ad aprile. Gianmarco Ottaviano, che aveva già insegnato in via Sarfatti, vi torna dopo sei anni alla London School of Economics per proseguire le sue ricerche su commercio internazionale, imprese multinazionali, fenomeni migratori e loro effetti nei paesi di destinazione.
 
Due nuovi ordinari non sono italiani: Lanny Martin, dalla Rice University di Houston, nel Texas, e Dovev Lavie, dal Technion di Haifa, in Israele. Il primo si occupa del funzionamento della democrazia, con particolare attenzione all’Europa; il secondo di alleanze tra imprese e del dilemma aziendale tra esplorazione e sfruttamento.
 
Ad arrivare a febbraio, tra gli ordinari, erano stati Riccardo Zecchina, Antonio Lijoi e Stefano Rossi.
 
“L’afflusso di docenti di alto livello è frutto della credibilità e dell’impegno costante della Bocconi”, prosegue Billari. “I docenti esterni, nel corso degli ultimi anni, hanno osservato l’evoluzione in senso internazionale e aderiscono al nostro progetto”.
 
Dopo gli arrivi di Carlo Baldassi e Pamela Giustinelli nella prima parte dell’anno, i nuovi assistant professor si distinguono per l’alto livello delle scuole di dottorato da cui provengono (Harvard, Berkeley, Oxford, New York University, London School of Economics tra le altre) e per un approccio spesso interdisciplinare. Patrick Choi riesce a utilizzare strumenti di marketing, statistica e machine learning per arrivare a conclusioni interessanti sui nostri comportamenti da consumatori. Livio Di Lonardo è riuscito a integrare due diversi filoni di ricerca per studiare come il rapporto tra elettori ed eletti possa influenzare le politiche anti-terrorismo. Daniele Durante si potrebbe addirittura definire “un data scientist che ama giocare nei giardini degli altri”, per la sua capacità di far interagire la statistica con le altre scienze. Gli interessi scientifici di Cédric Gutierrez si pongono all’intersezione fra decision making comportamentale, imprenditorialità e strategia. L’adozione di una prospettiva storica nello studio di aspetti diversi dell’economia accomuna Sara Lowes e Mara Squicciarini.
 
Non mancano, poi, gli specialisti. Prajakta Desai studia la rilevanza delle informazioni contabili per il funzionamento dei mercati finanziari. Miaomiao Dong e Satoshi Fukuda si occupano di teoria dei giochi. Basile Grassi, un economista francese, applica la matematica allo studio delle interazioni economiche. Nicola Limodio studia il sistema bancario dei paesi emergenti, un tema spesso trascurato a favore della ricerca sul microcredito. Cristoph Wolf approfondisce il funzionamento degli incentivi all’interno dei team.
 
“Il mercato del lavoro accademico mostra le prime conseguenze di Brexit”, osserva Billari. “Le università britanniche soffrono la concorrenza aggressiva delle migliori istituzioni europee, tra cui Bocconi. Nel nostro caso un ulteriore elemento di forza è la crescente attrattività di Milano”.
 
Ai nuovi arrivi in Università si deve aggiungere il reclutamento del macroeconomista Francesco Daveri nella nuova posizione di Professor of practice di SDA Bocconi School of Management, una figura che vuole essere uno snodo fra il mondo delle professioni, dell’insegnamento, della ricerca. Daveri sarà direttore del Full-Time Mba.

di Fabio Todesco
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