La pressione fiscale non ha colore
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La pressione fiscale non ha colore

QUANDO AL GOVERNO C'E' LA DESTRA O LA SINISTRA NON CAMBIA L'AMMONTARE COMPLESSIVO DELLE TASSE MA LA LORO COMPOSIZIONE, COME SPIEGA UN PAPER DI PAOLA PROFETA

In Europa, la quota delle imposte personali non cambia nell’alternanza fra governi di destra e di sinistra. È uno dei risultati contenuti in The Political Economy of Taxation in Europe, paper di Paola Profeta e Simona Scabrosetti che fa parte di un più ampio filone di studi sul ruolo esercitato dalle variabili politiche sulla struttura e sul livello della tassazione. L’analisi empirica confronta dati europei sulla pressione fiscale totale e sulla sua composizione in relazione al pil con indicatori politici come il numero di seggi attribuiti ai partiti e la concentrazione del potere. Dati socio-economici e demografici sono usati come variabili di controllo. «Vi sono alcune relazioni significative e robuste», spiega Profeta. «L’aumento della tassazione sulla proprietà deve essere supportato da un ampio consenso politico: vi è infatti una relazione positiva fra il numero di seggi del partito maggiore della coalizione di governo e la percentuale di imposte sulla proprietà sul pil. Quando è presidente o primo ministro un politico di destra o di sinistra non cambia il livello complessivo di imposte, ma la loro composizione: i primi tendono ad aumentare la tassazione sui consumi, i secondi sulle società. Il costo dell’amministrazione fiscale è più alto con i governi di sinistra».

Contrariamente a quel che ci si aspetterebbe, non è stata trovata alcuna relazione con il ciclo elettorale: ritoccare le tasse è un processo delicato che i governanti evitano di fare a ridosso delle elezioni. Per quanto riguarda le imposte personali, se nella coalizione di governo c’è un partito dominante l’aliquota massima è minore. In caso di competizione all’interno della coalizione, vi è maggiore progressività. A livello di governo locale, la presenza di una qualche forma di federalismo è associata alla diminuzione delle imposte. «Le variabili politiche non vengono prese in considerazione quando si fanno riforme fiscali. E invece giocano un ruolo importante nello spiegare l’evoluzione dei sistemi fiscali in Europa».

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