Cassandra Chambers: quando la ricerca nasce dall'esperienza sul campo
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Cassandra Chambers: quando la ricerca nasce dall'esperienza sul campo

ASSISTANT PROFESSOR IN BOCCONI DA SETTEMBRE, STUDIA COME LE ORGANIZZAZIONI POSSANO MANTENERE UNA CULTURA COOPERATIVA IN PRESENZA DI PRESSIONI COMPETITIVE SUI RISULTATI INDIVIDUALI, UNA COSA CHE HA INIZIATO A CHIEDERSI DURANTE I SUOI ANNI DA VENDITRICE

Cassandra Chambers non è l’assistant professor che ti aspetti. I suoi interessi di ricerca sono profondamente radicati in sette anni di esperienza lavorativa nelle vendite.
 
Chambers è assistant professor presso il Dipartimento di Management e Tecnologia della Bocconi da settembre 2018. Ha conseguito la laurea in Scienze politiche presso l'UCLA, poi ha lavorato nelle vendite per aziende dell’energia e dei prodotti dentali.  «Entrambe le aziende avevano un sistema di ranking delle prestazioni individuali», ricorda, «e in entrambi i casi c'era una grande collaborazione tra i venditori – ci passavamo regolarmente i contatti. Tuttavia, ogni volta che venivano resi pubblici i ranking, si provava una certa angoscia. E se, passando un contatto, avessimo aiutato qualcuno a superarci in classifica? Alla fine, la questione di come mantenere la collaborazione tra le persone (ad esempio, passando i contatti), in presenza di pressioni competitive è diventato il mio principale interesse di ricerca».
 
Cassandra è rientrata nel mondo accademico nel 2011, quando ha frequentato un MBA della University of Florida. «È stato allora che ho capito che volevo farne la mia vita. Sono sempre stata curiosa e continuavo a fare domande su come le aziende potessero motivare meglio i dipendenti. Le mie domande di ricerca tendono ad essere radicate in esperienze di vita reale - nella comprensione di ciò che accade sul terreno all'interno delle organizzazioni». In seguito, ha preso un PhD alla University of Michigan.
 
Un suo lavoro recente si concentra su come mantenere una cultura cooperativa a fronte di forze potenzialmente disgreganti come i ranking delle prestazioni. In un articolo in pubblicazione su Organization Science, Chambers ha condotto un esperimento di laboratorio per investigare come l'introduzione dei ranking influenzi i gruppi che manifestano una buona cultura cooperativa. L'esperimento ha diviso 592 persone in 74 gruppi e ha chiesto loro di ripetere più volte un gioco decisionale. Ai partecipanti sono stati assegnati punti che valevano denaro, chiedendo se volessero trasferire alcuni punti ad altri. La decisione di trasferire costava due punti, ma la controparte ne riceveva tre. Se tutti avessero trasferito, i benefici sarebbero stati superiori ai costi. Una volta stabilita una solida routine di cooperazione, Chambers l'ha turbata con l'introduzione di un sistema di ranking delle prestazioni e ha osservato che, di fatto, il tasso di cooperazione è crollato a una frazione del suo livello originale. Tuttavia, non è impossibile combinare un sistema di ranking delle prestazioni (un potente strumento di motivazione per talenti che prosperano in un ambiente competitivo) con una cultura della cooperazione. Chambers ha infatti osservato che, introducendo informazioni sui contributi prosociali degli altri, il livello di cooperazione tornava quasi al livello pre-disruption.
 
Un altro paper indaga se i sistemi di classificazione possano essere utilizzati per premiare gli atti di cooperazione. Nel contesto di una comunità online osserva come le pressioni esercitate da un ranking creino incentivi alla cooperazione, ma spingano anche a barare per migliorare la propria posizione in classifica. Tuttavia, le persone che barano sono anche più cooperative della media. Chambers ha poi analizzato cosa succede ai membri della comunità quando vengono puniti per aver imbrogliato. L'effetto netto, ha osservato, è che diventano meno cooperativi rispetto a prima della punizione. Si crea così un trade-off tra l'applicazione delle regole comunitarie e la conservazione dei comportamenti cooperativi di questi membri.
 
Cassandra ha è saltata a piedi uniti nella sua esperienza italiana. A dodici piedi, in realtà, dal momento che si è trasferita a Milano con il marito (anch'esso professore universitario), i gemelli di 8 anni e i suoceri. I bambini frequentano una scuola bilingue e stanno rapidamente imparando a parlare italiano. Una delle cose che Chambers ama di più di Milano è la sua posizione centrale. «La posizione di Milano è perfetta per chi ama viaggiare. Abbiamo già esplorato tutta l'Italia e abbiamo fatto alcuni viaggi fuori dall'Italia, in Croazia e ad Amsterdam».

Per saperne di più
 
Chambers, C.R. and Baker, W.E., Robust Systems of Cooperation in the Presence of Rankings: How displaying prosocial contributions can offset the disruptive effects of performance rankings. (Forthcoming, Organization Science).

Chambers, C.R., Reputation Rankings, Cheaters, and Maintaining Robust Cooperation, working paper.
 
Aceves, P., and Chambers, C.R., Social Influence and Social Evaluation in Online Platforms, working paper.

di Fabio Todesco
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