Ritorno alla Bocconi: Massimo Guidolin
SI OCCUPA DI ECONOMETRIA FINANZIARIA IL NUOVO ORDINARIO DEL DIPARTIMENTO DI FINANZAÈ tornato alla Bocconi dopo aver lavorato per anni negli Stati Uniti e in Gran Bretagna. Massimo Guidolin, 42 anni, è diventato professore ordinario del Dipartimento di Finanza all’inizio di questo anno accademico provenendo dalla Manchester Business School, ma alla Bocconi si è laureato nel 1993 e ha lavorato, come assistente del Centro Paolo Baffi, nell’anno successivo.
In seguito non ha mai tagliato del tutto il legame con la sua università, ma la sua carriera si è sviluppata all’estero, prima con il dottorato alla University of California, San Diego, poi con il lavoro per la University of Virginia, la Federal Reserve Bank di St. Louis e la Manchester Business School.
“Mi occupo di econometria applicata”, spiega, “faccio analisi statistica dei dati, in particolare delle serie temporali. Ho fatto ricerca in diversi ambiti, ma le tre aree principali sono il pricing, le scelte di portafoglio e il risk management. Utilizzo la metodologia dell’economia per valutare l’uso che viene fatto dei metodi statistici in finanza. In definitiva, la domanda che mi pongo è: che valore economico (profitti, rendimenti di portafoglio) si produce se si utilizza l’econometria giusta?”.
Le ragioni del suo ritorno alla Bocconi non sono legate alla città di Milano o all’Italia. “In questo momento ci sarei venuto anche se fosse stata in qualsiasi altro luogo”, afferma. “Il punto è che, dall’esterno, ho potuto osservare i miglioramenti che sono stati fatti nell’ultimo decennio e in questo Dipartimento di Finanza trovo un terreno fertile per i miei interessi di ricerca. Un po’ per la presenza di colleghi, come Carlo Favero, che utilizzano una metodologia simile alla mia, un po’ per la forte componente di specialisti in intermediazione finanziaria: il mio genere di analisi rischia di rimanere troppo teorico se non c’è il confronto continuo con chi lavora anche sul funzionamento e l’interazione tra mercati ed intermediari e questi miei colleghi mi assicurano proprio tale confronto”.
di Fabio Todesco