PhD Day. La Scuola dell'interscambio e dell'internazionalita' si presenta
Internazionale e interdisciplinare sono gli aggettivi che più di tutti descrivono l'aria che si respira nella PhD School dell'Università Bocconi, una realtà che verrà presentata mercoledì 21 settembre (17,30, aula magna Gobbi), in occasione del PhD Day, giornata durante la quale, tra le altre cose, verranno descritti i 5 diversi programmi di dottorato: Business Administration and Management, Economics and Finance, Legal Studies, Public Policy and Administration, Statistics.
"Circa il 55% dei PhD usciti dall'Università Bocconi negli scorsi 5 anni, lavora all'estero", spiega Pierpaolo Battigalli, Dean della PhD School. Oltre al carattere internazionale della Scuola, evidente se si pensa che il 72% delle application presentate lo scorso anno proveniva da laureati in università straniere, uno dei vantaggi del dottorato in Bocconi è l'interdisciplinarità, "garantita dalla prossimità fisica con persone competenti in campi diversi, campi che gravitano comunque intorno ai grandi pilastri dell'economia e dell'impresa", continua Battigalli.
"Il dottorato in Bocconi apre diverse strade", dice Raffaele Conti, che dopo essersi laureato con lode a Barcellona, ha deciso di tornare in Italia, dove nel 2011 ha ottenuto un PhD in Business Administration and Management all'Università Bocconi. Circa il 51% di chi ha conseguito il dottorato in Bocconi tra il 2011 e il 2015 ha continuato a lavorare in università, chi in Italia, chi all'estero. Il 40,79% dei PhD ha invece intrapreso una carriera all'interno di altre istituzioni e organismi nazionali o internazionali, mentre il 7,89% oggi lavora in Banche Centrali e assimilati. "Io personalmente ho scelto la strada accademica", continua Conti, che oggi insegna Strategia e Innovazione presso la Católica Lisbon School of Business & Economics. "Uno dei vantaggi garantiti dal PhD in Bocconi, è il poter fare esperienza di teaching in inglese; fare lezione a una classe di studenti internazionali non ha costituito una difficoltà, il che non è affatto scontato". "Sono innamorato del mio lavoro, mi permette di essere autonomo, di scegliere su cosa fare ricerca, e di poter insegnare più o meno ovunque nel mondo".