Contatti
Ricerca Economia

Da Firenze a San Francisco: le buone istituzioni che attraggono i creativi

, di Claudio Todesco
Guido Tabellini illustra la relazione tra citta' e talenti tra l'IX e il XIX secolo

La Baghdad dell'epoca d'oro islamica, la Firenze rinascimentale, la Vienna dei filosofi e dei compositori d'inizio Novecento, la Bay Area di San Francisco in tempi più recenti sono esempi di cluster di creatività e innovazione.
Guido Tabellini e Michel Serafinelli hanno voluto indagare le determinanti di queste concentrazioni di creatività. Nella ricerca documentata dal paper Creativity over Time and Space hanno confrontato i dati su popolazione e caratteristiche istituzionali delle città europee sopra i 5.000 abitanti con le informazioni tratte da Freebase.com e Wikipedia relative a 21.906 individui che fra l'XI e il XIX secolo hanno raggiunto chiara fama grazie alla creatività espressa nelle arti, nelle scienze, nelle discipline umanistiche, nell'imprenditoria.
«Se è vero che il talento individuale è distribuito in maniera uniforme nello spazio e nel tempo, la presenza di un numero elevato di individui creativi segnala una città che offre opportunità a chi ha talento», spiega Tabellini.
Gli autori hanno confrontato il numero di individui creativi nati e immigrati in città (su 1.000 abitanti) con le caratteristiche istituzionali di quegli stessi luoghi. Hanno così scoperto che la concentrazione nello spazio di creativi è maggiore rispetto alla concentrazione della popolazione.

Significa che non basta essere grandi città per far nascere e attrarre grandi talenti. Inoltre, cluster creativi in una certa disciplina lo sono anche in altre.
Ancora, se una città è creativa in un secolo è probabile che lo sia anche nel secolo successivo. Infine, «sorprendentemente, la prosperità economica, misurata tramite la crescita della popolazione e dei salari, non facilita la creatività. È la trasformazione in un centro di talento creativo a precedere la crescita economica. Ciò che spiega la presenza di cluster sono invece le istituzioni politiche. Le città dotate di autonomia politica, che proteggono i diritti anche economici dei cittadini e che hanno forme di democrazia rappresentativa, per quanto limitate, hanno maggiori probabilità di diventare centri di attrazione e produzione di talenti creativi e innovatori».

Per approfondire

Lungo la linea del tempo per capire il presente
Da Ford a Jobs: l'evoluzione (francese) dell'imprenditore
Cultura e sviluppo demografico: cosa ci insegna la storia ebraica
Quando, come e perché i Benetton sono diventati Edizione
Le moderne societa' per azioni? Non sono nate a Roma
Corporate heritage: un vantaggio competitivo per le imprese
Quanto conta il piano di studi per lo sviluppo di un paese? Tanto
Il falso mito del Piano Marshall e dei suoi effetti sulla crescita
Ricordi e la sua musica. Il valore della memoria
Quando una storia andata male diventa un caso da manuale