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Jobs Act e riforma francese del mercato del lavoro: cosi' simili e cosi' diversi

, di Fabio Todesco
Il provvedimento francese e' il primo del suo genere, mentre in Italia ce ne sono stati di analoghi in passato, non e' circoscritto ai nuovi contratti, come invece il Jobs Act, ed e' stato approvato senza votazione parlamentare, spiega il professore di diritto del lavoro Stefano Liebman

In queste settimane in Francia è stata approvata una riforma del mercato del lavoro, spesso indicata come "il Jobs Act alla francese". Effettivamente lo stesso primo ministro francese Valls, nel presentare il progetto di riforma, ha espressamente evocato l'esperienza italiana del Jobs Act, spiega Stefano Liebman, (Dipartimento di Studi Giuridici) in un video.

Le similitudini tra l'esperienza italiana e l'esperienza francese sono effettivamente significative. C'è una sostanziale semplificazione, più che facilitazione, dei licenziamenti, soprattutto con riferimento ai licenziamenti per ragioni economiche, un po' sulla falsariga dell'esperienza italiana. C'è, a differenza di quanto progetta di fare il governo Renzi, un forte incentivo al decentramento della contrattazione collettiva e c'è un intervento molto significativo, per la Francia, sull'orario di lavoro, che punta al superamento delle 35 ore settimanali - uno dei miti della Francia post-mitterrandiana. Queste sono sostanzialmente le similitudini, ma perché le reazioni francesi sono così più significative di quelle italiane, rispetto a modifiche abbastanza simili?

La realtà è che in Italia avevamo già avuto l'esperienza del governo Monti, che già sul tema aveva avuto un impatto significativo, in un momento particolare, che aveva in qualche modo fatto considerare necessario un intervento sul mercato del lavoro. Il Jobs Act interviene successivamente e, punto molto importante, si riferisce solo ai nuovi contratti, si rivolge esclusivamente a coloro che non avevano un posto di lavoro e, si immagina, tramite il Jobs Act possono averlo. Questa è, in parte, una possibile spiegazione delle diverse reazioni della piazza, a cui si aggiunge anche il colpo di mano del governo francese, che, approfittando di un articolo della Costituzione, ha sostanzialmente adottato il provvedimento senza passare attraverso una votazione parlamentare.

Francia-Italia, riforme del lavoro a confronto

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