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Ricerca Management

Il bisogno aguzza la creativita'

, di Paola Zanella
Paola Cillo, Bruno Busacca e due coautori rilevano gli effetti positivi dei vincoli finanziari sui risultati di task creativi come l'ideazione e la riparazione dei prodotti

Un nuovo studio dimostra che avere risorse finanziarie limitate può essere positivo per la creatività. Questa ricerca esplora gli effetti dei vincoli finanziari sul risultato di diversi tipi di task creativi come l'ideazione o la riparazione di un prodotto e fornisce evidenza di tale effetto positivo in particolare per gli individui con un'elevata tendenza all'esplorazione.

Paola Cillo (Dipartimento di Management e Tecnologia), Bruno Busacca (Dipartimento di Marketing), Irene Scopelliti (Cass Business School) e David Mazursky (Hebrew University) hanno pubblicato How Do Financial Constraints Affect Creativity? su Journal of Product Innovation Management (Dicembre 2013, Vol. 31 Issue 4, pag. 1-14, DOI: 10.1111/jpim.12129).

Diversamente da quanto si possa pensare, è ormai appurato che i vincoli possono aumentare la creatività incanalando la ricerca di soluzioni e conducendo a scoperte inattese. Tuttavia, questo effetto sulla creatività è stato studiato, finora, considerando solo vincoli di tempo o risorse. Il ruolo dei vincoli finanziari, invece, non è mai stato esplorato in dettaglio: anche se essi potrebbero avere un effetto simile ai vincoli di risorse, potrebbe anche essere che conducano a soluzioni addirittura più creative in termini di maggiore novità e uguale appropriatezza. Questo ha quindi indotto Cillo e Busacca, insieme ai loro co-autori, a scoprire se i vincoli finanziari abbiano realmente un effetto positivo sulla creatività attraverso quattro esperimenti, uno dei quali è stato implementato in un contesto reale con degli studenti di una scuola per cuochi.

Il primo scopo di questa ricerca, dunque, è di verificare l'effetto dei vincoli finanziari nello stimolare o inibire la creatività quando viene ideato un nuovo prodotto. Il primo esperimento mostra non solo che questi vincoli stimolano la creatività, ma che ciò accade anche se i prodotti ideati con limitate risorse finanziarie fanno uso di un ridotto ventaglio di risorse (quindi con meno input e un budget più basso). L'effetto dei vincoli finanziari viene poi confrontato con l'effetto dei vincoli di risorse. I risultati dimostrano che, mentre il livello di creatività del risultato finale è lo stesso, i vincoli finanziari inducono a usare risorse meno costose, attivando quindi una mentalità parsimoniosa negli individui e una strategia creativa di tipo top-down.

Inoltre gli autori hanno voluto di esplorare il ruolo svolto dalle differenze individuali. In particolare, il focus è su come i vincoli finanziari interagiscano con la tendenza ad esplorare e a cercare novità, scoprendo così che l'effetto dei vincoli finanziari è più forte per quegli individui che hanno una maggiore propensione a cercare novità, dal momento che il loro bagaglio di esperienze e prospettive li mette sotto stress in uno scenario invece privo di vincoli. Inoltre, questa interazione vale non solo per le attività di ideazione di un prodotto, ma anche quando il problema è già limitato per natura, come nel caso della riparazione di un prodotto danneggiato. Per concludere, questo studio ci offre una prospettiva sulla creatività sotto vincoli finanziari diversa da quanto solitamente supportato dalla letteratura sullo sviluppo dei prodotti. Inoltre, fornisce interessanti risvolti pratici per la gestione della creatività in ambito organizzativo e suggerisce che, per i task creativi, è importante tenere conto anche dl livello di propensione alla novità dei singoli.