Come prevenire le controversie in materia di appalto
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Come prevenire le controversie in materia di appalto

UN NUOVO PROGETTO DI RICERCA COINVOLGE I GIURISTI DELLA BOCCONI E DI ALTRE TRE UNIVERSITA' ITALIANE

Cantieri fermi, manodopera pagata senza lavorare, materiali inutilizzati esposti al deterioramento, liti giudiziarie lunghe e dispendiose, opere non completate o chiuse ben oltre i tempi previsti. Le controversie in materia di appalti hanno costi enormi a carico di committenti privati e soggetti pubblici, eppure esiste un metodo per prevenirle.
 
Il tema è al centro di un progetto di ricerca che coinvolge Università Bocconi, LUISS, Università di Teramo e Università di Modena e Reggio Emilia. Mira non a risolvere, ma a prevenire l’insorgenza delle liti attraverso la costituzione di un dispute board composto normalmente da tre esperti chiamati a seguire fin dal principio l’andamento dei lavori. In questo modo, si crea un dialogo continuo fra board e soggetti coinvolti nell’appalto. Qualora sorga una controversia, le parti non possono rivolgersi subito a un giudice, ma devono in via preliminare consultare gli esperti del board, il cui parere può essere anche vincolante. “Le ricerche ci dicono che in questo modo si ottiene un abbattimento fino all’86% delle dispute, a fronte di un costo del board pari allo 0,5% del valore dell’appalto”, spiega Roberto Panetta, docente di Diritto privato alla Bocconi.
 
Il progetto è di particolare interesse per l’Italia dove non sono ampiamente diffusi metodi alternativi di risoluzione delle liti e le controversie finiscono di fronte a giudici ordinari e amministrativi. Data la complessità della disciplina, si ritiene che nel nostro Paese il dispute board non possa essere composto solo da ingegneri specializzati, come avviene altrove, ma debba prevedere la presenza di un giurista, magari in veste di presidente. “Nel 2016, il legislatore italiano ha previsto nel Codice dei contratti pubblici la costituzione di un istituto simile al dispute board chiamato Collegio consultivo tecnico, ma è stato subito abrogato. La finalità di questo progetto è perciò l’offerta di strumenti ai policy maker e la preparazione di un vademecum per i professionisti”.
 
Il progetto è stato presentato per il bando PRIN (Progetti di Rilevante Interesse Nazionale) del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca del 2017. Oltre ad accademici e professionisti, vi partecipano esponenti di Cassa depositi e prestiti, l’ente che finanzia la maggior parte delle opere pubbliche in Italia, e Salini Impregilo, general contractor che opera in oltre 50 Paesi nel mondo.
 
Il progetto sarà illustrato da Panetta venerdì 25 maggio a Tokyo, alla 18esima conferenza internazionale della Dispute Resolution Board Foundation, organizzazione non-profit statunitense impegnata nella promozione della prevenzione e della risoluzione delle controversie.

di Claudio Todesco
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