Come far convivere le generazioni sul lavoro e salvare le pensioni
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Come far convivere le generazioni sul lavoro e salvare le pensioni

L'IPOTESI DI FRANCESCO VALLACQUA E' CHE IL LAVORATORE GIUNTO A UN CERTO NUMERO DI ANNI DALLA PENSIONE RICAVI IL SUO REDDITO IN PARTE DA ATTIVITA' PART TIME PRESSO L'AZIENDA DI CUI E' DIPENDENTE E IN PARTE DA UN ANTICIPO DELLA PENSIONE

Negli ultimi mesi, in Italia si è dibattuto sul possibile superamento della cosiddetta legge Fornero. Ogni riflessione sulla riforma del sistema pensionistico va però accompagnata dallo studio dei riflessi sul mercato del lavoro, ammonisce Francesco Vallacqua, docente a contratto di Economia e gestione delle assicurazioni vita e dei fondi pensione e autore di La previdenza complementare per i lavoratori pubblici e privati (Egea). «Anzitutto bisogna ragionare sulla compatibilità di una nuova riforma con gli impegni presi in Europa e più in generale con i vincoli di bilancio. E poi, avere chiaro che riforme ipotizzate, come quella della cosiddetta quota 100, porteranno probabilmente alla penalizzazione della prestazione finale attraverso l’applicazione del metodo di calcolo contributivo anche alle anzianità antecedenti al gennaio 2012». Al posto di procedere per continue modifiche e aggiustamenti, Vallacqua avanza perciò una proposta che prevede che il lavoratore, superata una certa età e giunto a un dato numero di anni dalla pensione, possa ricavare il suo reddito in parte da attività part time presso l’azienda di cui è dipendente e in parte da un anticipo della pensione.

Ciò può avvenire a condizione che il datore di lavoro assuma per le rimanenti ore un lavoratore della fascia di età 24-34, o comunque da definire, purché avvenga a parità di costo del lavoro complessivo. L’anticipo porterebbe però a un aumento della spesa pensionistica. «È vero, ma bisognerebbe calcolare se tale incremento non sia compensato dall’aumento del Pil generato dai consumi di chi entra nel mondo del lavoro». L’anticipo dell’età pensionabile, ricorda Vallacqua, ha un impatto anche sulla previdenza complementare poiché consente di maturare prima i requisiti per chiedere le prestazioni ai fondi pensione. Esiste anche una terza via che collega i sistemi pubblico e complementare ed è l’opting out, un’opzione potenziale contenuta nella riforma Fornero e rimasta incompiuta. «Previa obbligatoria e adeguata informazione all’atto dell’assunzione, i soggetti potrebbero decidere se versare una parte dei contributi obbligatori solo all’Inps o destinarli ai fondi pensione».

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