L'ubriacatura da terziario avanzato in Europa
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L'ubriacatura da terziario avanzato in Europa

IN FUTURO, NON IMPORTERA' CHI PRODURRA' IL SINGOLO COMPONENTE DI UN'AUTOMOBILE ELETTRICA, MA LA CAPACITA' DI GESTIRE L'INTERO PROCESSO, SPIEGA ALBERTO BRAMANTI IN UN PAPER DI PROSSIMA PUBBLICAZIONE CHE SOTTOLINEA ANCHE L'IMPORTANZA DELLA COLLABORAZIONE TRA IMPRESE E UNIVERSITA'

Alberto Bramanti la chiama “ubriacatura da terziario avanzato”. Si riferisce all’idea, diffusa fino alla crisi del 2008, secondo la quale le attività del terziario sarebbero le uniche concepibili in un contesto sempre più urbanizzato. “E invece, estremizzando il mio pensiero, si potrebbe dire che il futuro produttivo dell’Italia sarà manifatturiero o non sarà”. Per almeno quattro motivi. La manifattura è un potente driver di innovazione. Richiede occupazione qualificata. Produce export. Le sue catene del valore sono variegate e diffuse geograficamente. “La crisi ha mostrato che se non si presidiano le competenze sul concept dei prodotti e sulle tecnologie di processo, poco alla volta si perde la competizione sulla produzione. In futuro, non importerà chi produrrà il singolo componente di un’automobile elettrica, ma la capacità di gestire l’intero processo. Il modello di prossimità territoriale e dei distretti, dove vi è vicinanza fra produttori dei mezzi di produzione e produttori finali, è un punto di forza”.

In New Manufacturing Trends in Developed Regions. Three Delineations of New Industrial Policies: ‘Phoenix Industry’, ‘Industry 4.0’, and ‘Smart Specialisation’, che verrà pubblicato nel 2019 all’interno di un volume sull’innovazione curato da Ulrich Hilbert (Rutledge), Bramanti studia le risposte alla sfida posta dall’innovazione nell’industria manifatturiera in tre regioni europee avanzate, West Midlands (Inghilterra), Baden-Württemberg (Germania) e Lombardia (Italia). “Sono le specificità locali a suggerire le soluzioni, ma i tre casi sono accomunati dalla sfida di far funzionare un ecosistema complesso. Le competenze del saper fare devono essere rafforzate da competenze sulle tecnologie di processo. In Italia occorre potenziare ulteriormente la preparazione tecnico-scientifica”. In questo quadro saranno necessarie la permeabilità fra industria e ricerca universitaria, anche attraverso la mobilità delle persone fra i due settori, ad esempio valorizzando i dottorati di ricerca nelle industrie, e l’attenzione per le startup tecnologiche.

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