Giacinto della Cananea, il volto internazionale del diritto amministrativo
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Giacinto della Cananea, il volto internazionale del diritto amministrativo

IL NUOVO ORDINARIO DEL DIPARTIMENTO DI STUDI GIURIDICI VANTA UN ERC GRANT PER UNO STUDIO COMPARATO

“Uno dei motivi che mi hanno indotto ad accettare l’invito della Bocconi, oltre al prestigio dell’ateneo e alla sua nota vocazione per la promozione della ricerca, è l’idea di contribuire a fare dell’università un centro di studi sull’Europa e sulla comparazione giuridica”. Lo racconta Giacinto della Cananea, in forza al Dipartimento di Studi Giuridici dall’inizio di quest’anno accademico. Professore ordinario dal 2001, proviene dall’Università di Tor Vergata, dopo aver insegnato a Lecce, Urbino e Napoli. Ha una lunga storia di ricerca in ambiti di diritto amministrativo europeo e comparato e ha ricoperto un’ampia varietà di incarichi pubblici. Attualmente è membro del Consiglio di Presidenza della Giustizia Tributaria.
 
Classe 1965, dopo la laurea in Giurisprudenza alla Sapienza di Roma, dov’è stato allievo di Sabino Cassese, Giacinto della Cananea ha conseguito il dottorato di ricerca presso l’Istituto Universitario Europeo di Fiesole, dove le lingue di lavoro erano l’inglese e il francese e dove si faceva strada lo studio dell’amministrazione sovranazionale. “Non scelsi un’università italiana perché mi sembrava che molti studiosi italiani dell’epoca, anche affermati e di ottimo livello, fossero legati a un vecchio paradigma culturale, nel senso che trascuravano l’importanza del diritto che si sviluppava al di fuori dello Stato. Avevo, invece, l’impressione che ci fosse un ampio territorio di diritto pubblico, e segnatamente amministrativo, che si stava sviluppando al di fuori di esso. Quando andai a studiare a Oxford nel 1994 ebbi conferma di quell’intuizione, confrontandola con giuristi, come Paul Craig, e politologi”.
 
È un interesse che della Cananea non ha mai smesso di coltivare svolgendo ricerche, curando libri di diritto amministrativo europeo come il Research Handbook on EU Administrative Law (Elgar), partecipando all’elaborazione di una proposta di codificazione per l’amministrazione europea, un progetto quest’ultimo che nella primavera del 2018 ha ricevuto l’Altiero Spinelli Prize for Outreach. “È un tentativo di migliorare il diritto vivente. Il premio attesta l’importanza di una ricerca attenta non solo agli aspetti teorici, ma anche a quelli operativi”.
 
Nel 2008 della Cananea ha insegnato alla Duke Law School, nel 2013 alla Yale Law School. Durante il periodo di permanenza negli Stati Uniti ha sviluppato l’interesse per la comparazione giuridica, che oggi occupa all’incirca metà del suo lavoro accademico. “Due anni fa, mi è stato attribuito un ERC Advanced Grant – il primo conferito a un giurista, in un ateneo italiano – per il progetto di ricerca The Common Core of European Administrative Law che ha già coinvolto una settantina di studiosi di quindici Paesi”. La ricerca mette al centro la dimensione europea del diritto amministrativo per indagare analogie e differenze fra gli ordinamenti dei singoli Stati e definire scenari giuridici comuni.
 
Della Cananea affianca l’attività di studioso e di docente con vari incarichi pubblici. Dal 2013 al 2018 ha fatto parte del Consiglio di Presidenza della Corte dei Conti, organo di autogoverno della magistratura contabile. “Ho potuto acquisire una conoscenza diretta del funzionamento delle nostre istituzioni amministrative che mi ha molto arricchito”. Concluso l’incarico presso la Corte dei Conti, è stato eletto dal Parlamento per svolgere un lavoro analogo nel Consiglio di Presidenza della Giustizia Tributaria.
 
Grande estimatore della letteratura e del cinema francese, con una particolare predilezione per i romanzieri a cavallo fra Ottocento e Novecento e per i cineasti della Nouvelle Vague, appassionato di sci e tennis, che gioca in doppio, della Cananea insegna Diritto Amministrativo e, in lingua inglese, Global Administrative Law, corso dedicato a organismi e regimi giuridici che si sono sviluppati negli ultimi vent’anni al di fuori degli Stati. “In passato ho collaborato con il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca. Da quel punto d’osservazione ho potuto vedere i limiti del sistema universitario italiano, ma ho potuto anche constatare il talento e la passione di molti studiosi e docenti. È un patrimonio molto importante per la ricerca e l’insegnamento in Italia”.
 

di Claudio Todesco
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