A Francesco Decarolis l'Avvocato Giovanni Agnelli Associate Professorship in Economics

IL SUO AMBITO DI RICERCA, EMPIRICAL INDUSTRIAL ORGANIZATION E MARKET DESIGN, ANALIZZA IL FUNZIONAMENTO DEI MERCATI E PROGETTA SOLUZIONI INNOVATIVE PER PROMUOVERE LA CONCORRENZA E IL BENESSERE SOCIALE

Nel 2013 la Fondazione Agnelli ha istituito una cattedra permanente per professori associati, l’Avvocato Giovanni Agnelli Associate Professorship in Economics, per valorizzare, a rotazione, i giovani talenti della ricerca. Tra pochi giorni Francesco Decarolis succederà a Chiara Fumagalli in qualità di titolare della cattedra e l'occasione sarà contrassegnata da una Lectio Inauguralis (27 maggio 2019, ore 15, Aula Magna Gobbi) in cui Decarolis presenterà il suo programma di ricerca.
 
«Negli ultimi 30 anni», afferma Decarolis, «la microeconomia si è arricchita di nuovi metodi per analizzare i dati e collegarli ai modelli teorici di domanda dei consumatori e alle strategie delle imprese. Questo ci permette di capire meglio come funzionano i mercati e come progettare nuove regole per promuovere e preservare la concorrenza. Grazie a questo approccio, chiamato "market design", è talvolta possibile individuare le vere criticità di un mercato e pianificare interventi chirurgici innovativi, in grado di migliorare il benessere sociale».
 
I suoi studi hanno già contribuito al dibattito sull'introduzione di nuove regole di mercato sia in Italia che negli Stati Uniti.
 
In Italia ha analizzato le aste di appalti pubblici e ha osservato che il meccanismo più frequentemente utilizzato per l'aggiudicazione degli appalti pubblici è profondamente difettoso. Nell'aggiudicazione di un appalto, i benefici di un prezzo basso in fase di aggiudicazione devono essere controbilanciati da considerazioni sull'affidabilità dell'offerta durante la fase di esecuzione dell'appalto. A volte si vuole evitare di dare il contratto al prezzo più basso se questa offerta è “troppo bella per essere vera”. Uno dei suoi lavori di ricerca, tuttavia, ha dimostrato che le regole adottate dall'Italia alla fine degli anni '90 per bilanciare i rischi del “troppo bello per essere vero” si sono rivelate controproducenti, favorendo collusione e inefficienza. «Quando le regole sono dettate solo da considerazioni giuridiche, senza tener conto degli incentivi economici, possono rivelarsi controproducenti», spiega. Questi studi lo hanno portato a collaborare con l'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato nell'individuazione di casi di collusione nelle aste di appalti pubblici.
 
Negli Stati Uniti, dal 2006, gli over 65 hanno accesso ai farmaci attraverso un mercato assicurativo privato sovvenzionato. Possono scegliere tra piani assicurativi con determinate caratteristiche e il governo ne sovvenziona l'acquisto, qualunque sia la loro scelta. «Il problema, qui, è stabilire il giusto livello di sovvenzione. Se è troppo basso, è probabile che gli anziani acquistino prodotti di bassa qualità», dice Decarolis, «e se è troppo alto, rischia di essere insostenibile per le casse pubbliche. Ma non è solo il livello del sussidio, è anche il sistema attraverso il quale viene definito che può produrre distorsioni sul mercato». In un'udienza del 2013 davanti al Congressional Budget Office, ha spiegato come il sistema in vigore in quel momento distorcesse il comportamento degli assicuratori e le sue osservazioni hanno contribuito a definire le successive riforme del sistema.
 
Lo stesso quadro analitico può essere utilizzato per studiare i nuovi mercati digitali e Decarolis ha così identificato analogie con i mercati tradizionali, che mettono in dubbio l'idea che lo spezzettamento di giganti digitali come Facebook o Google sia la soluzione migliore per preservare la concorrenza.
 
Negli anni '90, in seguito al consolidamento dell'industria ospedaliera statunitense, si è sviluppato un contropotere di mercato, quando il settore assicurativo ha iniziato il proprio consolidamento e i nuovi giganti assicurativi hanno potuto negoziare alla pari con i conglomerati ospedalieri. «Allo stesso modo oggi, nel settore della pubblicità online», dice Decarolis, «Google sembra essere un attore dominante, ma grandi intermediari della domanda stanno coordinando l'acquisto di spazi pubblicitari per centinaia di clienti. Abbiamo osservato che, man mano che gli intermediari si consolidano, i ricavi di Google diminuiscono. Ora, Google sta reagendo offrendo un proprio servizio in diretta concorrenza con questi intermediari per tagliarli fuori dal mercato. Ci si potrebbe chiedere se monitorare l'evoluzione di questo sistema di Google sia un modo più efficace di preservare la concorrenza piuttosto che spezzettare Google».
 
Nello sviluppo della sua ricerca per l'Avvocato Giovanni Agnelli Associate Professorship in Economics, Decarolis collaborerà con dottorandi e post-dottorati, come ha sempre fatto nella sua carriera accademica. «Uno dei risultati di cui sono più orgoglioso», dice, «è che gran parte delle mie pubblicazioni sono in collaborazione con persone che un tempo erano miei studenti e che ora sono ricercatori affermati».
 
Laureato in Economia in Bocconi nel 2002, Francesco Decarolis ha conseguito il dottorato di ricerca presso la University of Chicago, dove ha studiato i mercati d'asta con il premio Nobel Roger Myerson. È stato assistant professor alla University of Wisconsin at Madison e alla Boston University ed è stato visiting o adjunct professor alla University of Chicago, alla University of Pennsylvania, alla Columbia University e alla Stanford University. In Italia, ha lavorato presso l'EIEF e la Banca d'Italia. Dal 2017 è professore associato presso l'Università Bocconi. È membro dell'Economic Advisory Group Competition Policy della Commissione Europea - DG Comp. Nel corso degli anni, i suoi progetti di ricerca hanno ricevuto finanziamenti ERC, Prin, NSF e Sloan Foundation.

di Fabio Todesco