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L'autenticita' di chi guida i team

, di Claudio Todesco
Le caratteristiche, positive e negative, di un leader in un volume di Fabrizio Castellucci

Tutti distinguiamo un leader quando lo vediamo in azione. Più difficile è capire che cosa lo definisca. La stessa letteratura sulla leadership si è evoluta enormemente nell'ultimo secolo. In principio, nota Fabrizio Castellucci, che ha raccontato in Essere leader (volume della collana Il Management edita da Bocconi e Corriere della Sera) l'evoluzione del pensiero sul tema, la leadership è stata attribuita ad alcuni tratti dell'individuo come l'intelligenza e l'eloquenza. «Pur non essendo in grado di identificare caratteristiche universali e distintive della leadership, questo approccio è tuttora il prediletto dall'editoria che pretende di spiegare il successo di imprenditori come Steve Jobs o Elon Musk attraverso le loro caratteristiche individuali».

La letteratura sulla leadership si è poi evoluta incorporando altre dimensioni rilevanti: prima i comportamenti del leader, da cui le teorie sugli stili di leadership; poi l'orientamento agli obiettivi messo a confronto con l'orientamento alle persone; quindi i contesti in cui il leader si trova ad operare; infine le caratteristiche dei collaboratori che il leader deve guidare. Fra gli approcci emergenti, spiega Castellucci, è particolarmente interessante quello che si concentra sulla autenticità. Secondo questa teoria, il leader può avere varie caratteristiche, ma se è dotato di alti livelli di autocoscienza e agisce in maniera coerente con il proprio sistema di valori, riesce a motivare i collaboratori al raggiungimento dei risultati. «In ogni caso, nessun modello preconfezionato può descrivere la complessità della leadership. Va sviluppato un senso critico nei confronti di chi offre letture semplificate che non tengono conto della distanza che separa le situazioni ideali dalla realtà. Il leader può avere interessi divergenti rispetto a quelli dell'azienda e può non avere l'esperienza e le conoscenze necessarie per esercitare il suo ruolo. Anche i leader falliscono e creano luoghi di lavoro tossici».

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