Perche' i mercati crescono (si', crescono) quando esce un bollettino COVID
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Perche' i mercati crescono (si', crescono) quando esce un bollettino COVID

UN PAPER DI CROCE, FARRONI E WOLFSKEIL ANALIZZA IL RAPPORTO TRA INFORMAZIONE SULLA PANDEMIA E ANDAMENTO DEI MERCATI E FORNISCE UNO STRUMENTO PREDITTIVO BASATO SU TWITTER, UTILE A NON FARSI MAI PIU' COGLIERE IMPREPARATI DA UN CROLLO FINANZIARIO DI QUESTO TIPO

La pandemia di COVID-19 ha innescato una distruzione di ricchezza finanziaria senza precedenti. Nella sola ultima settimana di febbraio si calcola che i mercati borsistici di tutto il mondo abbiano perso 6mila miliardi e da allora sono seguiti altri 9mila miliardi di perdite. Eppure, secondo un’analisi condotta da Mariano Max Croce, professore ordinario di Finanza alla Bocconi e due studenti PhD, Paolo Farroni e Isabella Wolfskeil, nei momenti immediatamente successivi ai quotidiani annunci ufficiali su vittime e contagi, i mercati borsistici salgono.
 

 
In un paper pubblicato nella serie COVID Economics del CEPR, i tre autori analizzano la relazione tra diffusione dell’informazione e andamento dei mercati finanziari, dando evidenza scientifica di alcuni trend e facendo alcune osservazioni controintuitive. “La risalita dei mercati nei momenti immediatamente successivi gli annunci”, spiega Croce, “sembra essere dovuta all’effetto di dissipazione dell’incertezza. I prezzi sono molto bassi perché incorporano già le probabili informazioni sull’andamento della pandemia. Quando arriva l’annuncio reagiscono positivamente perché l’elemento di incertezza viene meno. Si tratta però di un effetto di brevissima durata, seguito da un andamento a U: nei 60 minuti successivi le quotazioni scendono, per poi risalire lentamente”.
 
Il rischio di cattive notizie sulla pandemia ha un costo per i mercati, che gli studiosi stimano arrivare all’1% al giorno. Tale rischio ha una componente globale (l’andamento della pandemia nel suo complesso) e una locale. Quest’ultima è misurata dalla quota relativa di vittime e contagi in una determinata nazione rispetto al numero totale di vittime e contagi nel mondo.
 
Le quotazioni delle obbligazioni statali non sembrano, invece, essere influenzate dagli annunci, né in senso positivo né in senso negativo.
 
I tre studiosi prendono in considerazioni i mercati di 15 paesi e costruiscono due dataset sulla diffusione dell’informazione: un dataset a bassa frequenza, che comprende gli annunci ufficiali, e uno ad alta frequenza, che comprende i tweet dei grandi organi di informazione (una misura della diffusione di informazione) e i loro retweet (una misura dell’attenzione del mercato per l’andamento della pandemia).
 
Osservando il dataset ad alta frequenza, l’aspetto importante è il tono dei tweet e dei retweet. Quando il tono è prevalentemente positivo, i mercati migliorano e quando è negativo peggiorano. Gli scostamenti possono arrivare anche all’1% ogni ora.
 
“Anche se l’osservazione può apparire ovvia”, spiega Croce, “è, invece, importante, perché ci conferma che il nostro indicatore basato su tweet e retweet è un buon predittore dell’andamento dei mercati. Se, infatti, in caso di crisi del debito sovrano, possiamo monitorare l’andamento del rischio osservando le quotazioni dei credit default swap, per il rischio pandemico non avevamo nessuno strumento”. Ora, invece, il dataset basato su Twitter, che comprende migliaia di osservazioni ad alta frequenza e consente analisi statistiche molto affidabili e veloci, sarà reso pubblico nelle prossime settimane. “Vuole essere uno strumento a disposizione del mercato per predire l’andamento delle quotazioni a seconda dell’andamento della pandemia”, afferma Croce, “e potrebbe rivelarsi utile, in futuro, per non farsi più cogliere di sorpresa da emergenze di questo genere”.
 
Mariano Max Croce, Paolo Farroni e Isabella Wolfskeil, “When the Markets Get COVID: Contagion, Viruses and Information Diffusion”, available in SSRN and in CEPR COVID Economics series

di Fabio Todesco
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