Quando il diritto incontra la network analysis e l'economia comportamentale
SANDRO ROMANO HA SFRUTTATO LA RIVALITA' TRA LE SQUADRE DI CALCIO PER RIDURRE L'USO DEI SACCHETTI DI PLASTICA, HA SUGGERITO COME NEUTRALIZZARE GLI EFFETTI ANTICONCORRENZIALI DEGLI INVESTITORI ISTITUZIONALI CHE DETENGONO GRANDI PARTECIPAZIONI IN DIVERSE AZIENDE DELLO STESSO SETTORE E HA PROPOSTO APPLICAZIONI DI CONTACT TRACING PIU' EFFICACIL'idea del “nudge” - secondo cui pregiudizi e abitudini cognitive delle persone possono essere sfruttati per promuovere comportamenti positivi – può aver fatto guadagnare a Richard Thaler il premio Nobel per l'economia, ma il libro che ha reso popolare il concetto è stato scritto con un giurista, Cass Sunstein. È giusto, quindi, che Sandro Romano, assistant professor presso il Dipartimento di Studi Giuridici della Bocconi da settembre 2020 e studioso con interessi di ricerca in molti campi, si occupi di una nuova forma di nudge nel suo ultimo lavoro. In un esperimento sul campo, ha sfruttato la rivalità tra i tifosi delle squadre di calcio italiane per ridurre l'uso dei sacchetti di plastica in un supermercato e sostiene che lo stesso meccanismo può essere utilizzato su scala più ampia.
Romano e la coautrice Chiara Sotis hanno collocato due contenitori accanto ad ogni cassa in un supermercato di Napoli. Sopra a uno dei contenitori hanno messo il logo di un ente di beneficenza locale, sull'altro il logo della Juventus, la squadra di calcio meno amata dai tifosi locali. Quando un cliente acquistava un sacchetto, il cassiere metteva 10 centesimi nel contenitore della Juventus. Quando, invece, un cliente non acquistava nessun sacchetto, la cassiera spostava 10 centesimi dal contenitore della Juventus a quello dell'ente di beneficenza. Alla fine di ogni settimana, donavano il denaro contenuto nei contenitori all'ente di beneficenza locale e a un ente di beneficenza legato alla Juventus (una anti-charity). Alla fine dell'esperimento di quattro settimane, l'acquisto dei sacchetti è diminuito dell'8-12%. Inoltre, ha continuato a diminuire anche nella settimana successiva, suggerendo una certa persistenza dell'effetto nudge. “Ogni scelta adeguata di charity e anti-charity può indurre comportamenti favorevoli all'ambiente”, dice Romano, “anche a costo zero. Si può pensare di sfruttare non solo le rivalità sportive, ma anche quelle locali come quella tra le contrade di Siena”.
Laureato in Economia, Romano ha conseguito un dottorato di ricerca in Diritto ed Economia presso l’Erasmus University di Rotterdam, e un LLM a Yale.
Nel suo job-market paper, di prossima pubblicazione sullo Yale Journal of Regulation, Romano studia gli effetti competitivi della proprietà comune. Si parla di proprietà comune quando un grande investitore, come Vanguard o Blackrock, detiene contemporaneamente grandi partecipazioni in molte aziende diverse dello stesso settore. L’opinione prevalente è che questo modello di proprietà porti ad effetti anticoncorrenziali, e debba quindi essere regolamentato. Basandosi sulle intuizioni della teoria delle reti, tuttavia, Romano sostiene che in alcuni settori "centrali" la proprietà comune potrebbe addirittura aumentare il livello di concorrenza, e che le proposte politiche avanzate per affrontare i presunti effetti anticoncorrenziali della partecipazione azionaria orizzontale potrebbero essere controproducente e ridurre ulteriormente il livello di concorrenza sui mercati.
In un altro lavoro con Ian Ayres e Sotis, Romano si avvale di effetti di rete e di intuizioni comportamentali per suggerire un miglioramento alle applicazioni di contact tracing utilizzate per combattere la diffusione di COVID-19. Gli autori dimostrano che l'app potrebbe essere efficace nel ridurre l'assunzione di rischi se fornisse informazioni sul comportamento dei pari. “La caratteristica principale delle app dovrebbe essere l'informazione se sto assumendo più o meno rischi rispetto ai miei pari”, afferma Romano, “e la funzione di tracciamento dei contatti dovrebbe essere solo una caratteristica secondaria”.
Il COVID-19 è stato al centro di un altro studio di Romano sull'elaborazione delle informazioni. I mass media, quando presentano i dati sulla pandemia in un grafico, usano una scala lineare o una scala logaritmica. In un grafico a scala logaritmica, le quantità sull'asse Y non sono equidistanti: spostarsi di un'unità lungo l'asse non significa aggiungere una quantità, ma moltiplicare per un fattore - questa presentazione è spesso usata per adattare a uno spazio ridotto fenomeni con crescita esponenziale. Romano e i suoi colleghi concludono che le persone esposte ai grafici in scala logaritmica hanno una comprensione meno accurata di come si stia sviluppando la pandemia, fanno previsioni meno accurate sulla sua evoluzione e sottovalutano il rischio. “Pertanto, i mass media e gli amministratori che comunicano al grande pubblico dovrebbero sempre descrivere l'evoluzione della pandemia utilizzando un grafico in scala lineare, almeno come opzione predefinita”, concludono.
Per saperne di più
Alessandro Romano and Chiara Sotis, “Odi et Amo: A Nudge to Reduce the Consumption of Single Use Carrier Bag”, forthcoming in Waste Management, available online 27 October 2020, DOI: 10.1016/j.wasman.2020.09.021.
Alessandro Romano, “Horizontal Shareholding and Network Theory”, forthcoming in Yale Journal of Regulation, available on SSRN, DOI: 10.2139/ssrn.3255948.
Ian Ayres, Alessandro Romano, Chiara Sotis, “How to Make COVID-19 Contact Tracing Apps Work: Insights from Behavioral Economics”, available on SSRN, DOI: 10.2139/ssrn.3255948.
Alessandro Romano, Chiara Sotis, Goran Dominioni, Sebastián Guidi, “The Scale of COVIDâ€19 Graphs Affects Understanding, Attitudes, and Policy Preferences”, in Health Economics, published online before inclusion in an issue, DOI:10.1002/hec.4143.
di Fabio Todesco
