E' il sentiment degli stakeholder a decidere il destino di un nuovo CEO
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E' il sentiment degli stakeholder a decidere il destino di un nuovo CEO

UNO STUDIO DI DOVEV LAVIE OSSERVA CHE IL SENTIMENT DEGLI STAKEHOLDER VERSO UN NUOVO CEO INCIDE SULLA PERFORMANCE AZIENDALE PIU' DELLA SUA ESPERIENZA PREGRESSA E DELLE SOMIGLIANZE TRA LE IMPRESE IN CUI HA LAVORATO E QUELLA NUOVA. I CEO ESTERNI, CHE HANNO MENO FAMILIARITA' CON L'AZIENDA E LE SUE RETI SOCIALI, SONO PIU' ESPOSTI A TALE SENTIMENT

Quando un CEO si dimette o viene licenziato, l'attenzione del consiglio di amministrazione (e della letteratura manageriale) è tutta su come scegliere il successore più adatto. Tuttavia, il professore della Bocconi Dovev Lavie sostiene che gestire l’ingresso del nuovo CEO e soffocare il sentiment negativo che può sorgere tra gli stakeholder in un momento di incertezza è un compito addirittura più critico, soprattutto quando il nuovo CEO è esterno all'azienda.
 
L'effetto di tale sentiment negativo, che è una forma di distorsione psicologica, sulla performance di un'azienda è più forte di quello delle precedenti esperienze del nuovo CEO e della compatibilità tra le imprese in cui ha operato in passato e quella nuova.
 
Lavie e i co-autori Thomas Keil (Università di Zurigo) e Stevo Pavićević (Frankfurt School of Finance and Management), in un articolo in pubblicazione sull'Academy of Management Journal, indagano il legame tra la nomina di un CEO esterno e la performance aziendale. La nomina di CEO esterni è diventata sempre più comune negli ultimi anni e circa un terzo dei nuovi CEO proviene ormai dall'esterno. Eppure, la maggior parte degli studi riporta performance inferiori a quelle dei CEO interni e una maggiore variabilità di risultati.
 
Analizzando 1.275 nomine in 882 aziende quotate statunitensi nel periodo 2001-2014, lo studio affina le esistenti teorie CEO-centriche sull'effetto dell'esperienza e della sua compatibilità e introduce una nuova prospettiva stakeholder-centrica, che mette in relazione la performance post-successione con il sentiment degli stakeholder verso la nomina.
 
“I nostri risultati rivelano che, contrariamente alle aspettative, la durata e l'ampiezza dell'esperienza dirigenziale di un CEO non migliorano la performance dell'azienda, né spiegano le differenze di performance tra CEO interni ed esterni”, dice Lavie. “Piuttosto, il disallineamento tra il background aziendale del CEO e le caratteristiche della nuova azienda, in termini di settore, dimensioni ed età dell'azienda, mina la performance, specialmente nel caso di CEO esterni”.
 
Ancora più importante, gli autori sostengono che il sentiment negativo degli stakeholder dell'azienda verso la nomina del CEO può ostacolare l'efficacia del suo operato, e quindi la performance dell'azienda.
 
Essi catturano il sentiment degli stakeholder attraverso l'analisi testuale di 27.092 articoli di stampa intorno all'annuncio di successioni di CEO e approfondiscono le reazioni di alcuni stakeholder rilevanti, come le raccomandazioni di acquisto/vendita degli analisti, le vendite delle azioni della propria azienda da parte dei dirigenti e le valutazioni che i dipendenti danno dei nuovi CEO.
 
Il sentiment negativo risulta minare la performance post-successione e questo effetto è più significativo di quello del disallineamento aziendale. Il sentiment negativo, se non gestito, può intensificarsi, portando ad un aumento dell’attenzione all’operato del CEO, ad una riduzione del sostegno, alla resistenza organizzativa e al danno reputazionale.
 
Sia i CEO interni che quelli esterni possono soffrire il sentiment negativo, ma gli effetti sono più forti per i CEO esterni perché hanno meno familiarità con l'azienda e non possono prontamente attivare le reti personali per smorzarli. Lo studio osserva però che i CEO esterni hanno un vantaggio di performance se il loro background aziendale è allineato all'azienda che li assume e il sentiment negativo è gestito in modo efficace.
 
“I consigli di amministrazione dovrebbero sviluppare pratiche che permettano ai CEO esterni di integrarsi rapidamente nell'azienda e nelle sue reti sociali e gestire attentamente e prontamente le reazioni di tutte le parti interessate. Da parte loro, i CEO appena nominati dovrebbero attuare tattiche che contrastino il sentiment negativo prima che si intensifichi, per esempio ristrutturando il top management team, facendo leva sulle pubbliche relazioni, o costruendo legami sociali nell'azienda prima di entrare in carica", suggeriscono gli autori.
 
Thomas Keil, Dovev Lavie, Stevo Pavićević, “When Do Outside CEOs Underperform? From a CEO-Centric to a Stakeholder-Centric Perspective of Post-Succession Performance.” Academy of Management, In-Press, Published online 8 Jul 2021. DOI: https://doi.org/10.5465/amj.2018.1087.
 

di Fabio Todesco
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