La pandemia ha causato un'emorragia di donazioni di sangue
NEWS |

La pandemia ha causato un'emorragia di donazioni di sangue

LA PAURA DI CONTRARRE IL VIRUS HA FORTEMENTE RIDOTTO LE DONAZIONI DI SANGUE. SECONDO TORBICA, E' NECESSARIO COMUNICARE LE MISURE DI SICUREZZA SANITARIA IMPLEMENTATE DURANTE I MOMENTI DI CRISI ED EVIDENZIARE I VANTAGGI DELLA DONAZIONE

Ci sono risvolti della crisi sanitaria di cui ancora poco si sa. La diffusione del COVID ha messo in seria difficoltà il Sistema sanitario nazionale italiano e ha causato il rinvio delle operazioni ospedaliere meno urgenti, ma ha anche portato a un calo importante delle donazioni di sangue. Contrazione che, come in un circolo vizioso, ha pesato a sua volta negativamente e in larga scala sulla risposta possibile alla domanda di trasfusioni, in un periodo peraltro di forte tensione ospedaliera.
 
La paura di contrarre il virus durante la donazione ha bloccato la gran parte dei donatori non solo in Italia ma in tutta Europa, secondo lo studio Blood donation in times of crisis: Early insight into the impact of COVID-19 on blood donors and their motivation to donate across European countries, condotto da Torsten Chandler (Università di Amburgo) e Aleksandra Torbica (Centro di Ricerca sulla Gestione dell’Assistenza Sanitaria e Sociale-CERGAS, Università Bocconi) con altri autori.
 
L’indagine, pubblicata sulla rivista internazionale Vox Sanguinis, è stata condotta in 7 paesi europei e vi hanno partecipato più di 7 mila cittadini. Di questi solo in 1.205 (16,9%) erano donatori abituali e, tra di loro, a donare è stato solamente il 33,8% durante i primi 4-5 mesi dell’anno scorso. Lo studio sottolinea, in particolare, come il 50% circa dei donatori abbia ridotto la frequenza delle donazioni. Portogallo e Francia sono state le nazioni con i cali più drastici.

In generale, però, ha donato meno sangue chi temeva di rimanere infettato, pur essendo ridotto al minimo il rischio nelle strutture dedicate. Ha ridotto la sua attività da donatore chi era, comunque, consapevole delle difficoltà in cui versava il proprio sistema sanitario nazionale. Ha preferito rimanere a casa anche chi si stava attenendo, scrupolosamente, alle misure di prevenzione (come lavarsi spesso le mani, indossare sempre la mascherina).
 
“Si è delineato quindi uno scenario in cui persino i donatori più convinti hanno dichiarato di aver compiuto uno sforzo aggiuntivo per andare a donare”, spiega Torbica. “Il suggerimento, che emerge dallo studio, è allora che i servizi di raccolta del sangue pianifichino campagne di comunicazione che mettano in evidenza le motivazioni altruistiche alla base delle donazioni e sottolineino le soluzioni aggiuntive di sicurezza messe in campo durante i momenti di crisi”. Tanto più che, ha concluso Torbica, “la maggioranza dei cittadini non sapeva che il momento della donazione era anche l’occasione per fare uno screening, visto che il proprio sangue veniva sottoposto al test di controllo per il COVID”.

di Camillo Papini
Bocconi Knowledge newsletter

Persone

  • Adam Eric Greenberg in una selezione finale della American Marketing Association

    Un lavoro sui fattori psicologici che influenzano la decisione di richiedere i benefici pensionistici negli Stati Uniti e' stato selezionato per il Paul E. Green Award  

  • Riconoscimento per Graziella Romeo

    L'International Journal of Constitutional Law ha una nuova Associate Editor  

Seminari

  Aprile 2024  
Lun Mar Mer Gio Ven Sab Dom
1 2 3 4 5 6 7
8 9 10 11 12 13 14
15 16 17 18 19 20 21
22 23 24 25 26 27 28
29 30          

Seminari

  • THE FAILURE TO PREVENT FRAUD IN THE UK CORPORATE ENVIRONMENT
    Seminar of Crime Law

    NICHOLAS RYDER - Cardiff University

    Room 1-C3-01, Via Roentgen 1

  • Clare Balboni - Firm Adaptation in Production Networks: Evidence from Extreme Weather Events in Pakistan

    CLARE BALBONI - LSE

    Alberto Alesina Seminar Room 5.e4.sr04, floor 5, Via Roentgen 1