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La scelta morale di Celia Moore

, di Fabio Todesco
Studiosa di etica sul posto di lavoro, passa dalla London Business School alla Bocconi come professore associato

Celia Moore può individuare a distanza una persona che bara. Una parte importante del suo lavoro esplora il concetto di disimpegno morale, un processo cognitivo che si dispiega attraverso una serie di meccanismi cognitivi correlati tra loro, che facilitano comportamenti non etici. Ha esplorato il ruolo del disimpegno morale nella corruzione aziendale e nel comportamento non etico dei dipendenti. Ha studiato il senso di euforia provato da chi bara, e ha fornito nuovi schemi per la comprensione dei processi psicologici, e di quelli sociali, che sono alla base del comportamento non etico sul posto di lavoro. Più recentemente ha esaminato le dinamiche subordinato/detentore del potere nei luoghi di lavoro nei processi di allocazione delle risorse e nelle decisioni di punizione.

Dopo nove anni come assistant professor alla London Business School, è entrata nel Dipartimento di Management e Tecnologia dell'Università Bocconi come professore associato nell'anno accademico 2016/17. "La Bocconi è a un punto interessante nel suo sviluppo, con uno slancio forte e crescente nel mercato globale della formazione aziendale, e volevo farne parte", dice.

Dopo una formazione in Canada e negli Stati Uniti (McGill University, Columbia University e University of Toronto), Moore ha ricoperto incarichi accademici presso la Rotman School of Management, la Harvard University e la London Business School. Ha lavorato con l'Institute of Chartered Accountants of England and Wales, il Servizio sanitario nazionale britannico, il Brookings Institute (Washington, DC), and il Banking Standards Board britannico alla creazione di ambienti di lavoro più etici.

A livello personale considera Milano una base perfetta per viaggiare ("Amiamo l'idea di vivere nel centro dell'Europa", dice) ed è entusiasta della prospettiva di multilinguismo per i suoi tre figli.