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Oreste Pollicino e la difesa dei diritti nell'eta' degli algoritmi

, di Fabio Todesco
Il professore di diritto costituzionale rappresenta l'Italia nell'Agenzia europea per i diritti fondamentali e nel Partenariato globale sull'intelligenza artificiale. La piattaforma MediaLaws osservatrice agli incontri del comitato del Consiglio d'Europa sull'intelligenza artificiale

Due nomine internazionali per Oreste Pollicino e un riconoscimento per la piattaforma Medialaws.eu, da lui fondata nel 2010, affermano la centralità degli studi condotti in Bocconi sulla tutela dei diritti fondamentali, anche in ambito digitale.

Pollicino, professore ordinario di diritto costituzionale, è stato nominato rappresentante italiano nel management board dell'European Union Agency for Fundamental Rights (FRA), con sede a Vienna. L'incarico, quinquennale, decorre da oggi, 13 luglio 2020. Nell'ambito dell'Agenzia che promuove e protegge i diritti fondamentali in Europa, il management board è l'organo responsabile della definizione delle priorità e del programma di attività di FRA, nonché del suo budget. Membro supplente per l'Italia è Marco Fasciglione del CNR.

"Il mio primo impegno sarà quello di promuovere la costituzione di una Commissione nazionale indipendente per i diritti umani in Italia. Siamo l'unico paese dell'Unione a non averne ancora una, nonostante le numerose proposte di legge e le iniziative popolari che si sono susseguite nell'ultimo decennio, e malgrado una Risoluzione delle Nazioni Unite ci obblighi in questo senso", afferma Pollicino.

Il secondo sforzo sarà quello di partecipare alla scrittura di linee guida europee per la tutela dei diritti in ambito digitale. "Il diritto che viene più facilmente alla mente è quello alla privacy", commenta il professore, "ma si deve pensare all'intelligenza artificiale a alla cosiddetta dimensione algoritmica: il diritto ad algoritmi trasparenti, il diritto all'autodeterminazione umana in un mondo automatizzato e così via".

Pollicino è anche l'unico giurista a rappresentare l'Italia nel gruppo di lavoro di "Data Governance" del Partenariato globale sull'intelligenza artificiale (GPAI), un'alleanza globale lanciata il 15 giugno 2020 allo scopo di promuovere uno "sviluppo dell'IA responsabile e incentrato sul potenziamento delle capacità degli individui e un utilizzo coerente con i diritti umani, le libertà fondamentali e i nostri valori democratici condivisi", come afferma la dichiarazione congiunta dei membri fondatori (Australia, Canada, Francia, Germania, India, Italia, Giappone, Messico, Nuova Zelanda, Repubblica di Corea, Singapore, Slovenia, Regno Unito, Stati Uniti d'America, Unione Europea). "Lo scopo principale", afferma Pollicino, "sarà lo sviluppo di un linguaggio unitario per la tutela dei diritti nella dimensione algoritmica, che vada oltre le priorità e i valori nazionali. Sarà l'Europa che parla con il mondo".

Sempre nell'ambito dell'intelligenza artificiale, infine, il Consiglio d'Europa ha accettato nel ruolo di osservatore agli incontri del Ad hoc Committee on Artificial Intelligence (CAHAI) la piattaforma Medialaws (Law and Policy of the Media in a Comparative Perspective), fondata e diretta da Pollicino e che vede un altro accademico Bocconi, Marco Bassini, alla vicedirezione. Medialaws parteciperà come rappresentante della società civile e della comunità accademica e di ricerca. Il CAHAI è il comitato che valuterà la possibilità di stabilire un quadro normativo unitario sull'intelligenza artificiale nei 47 paesi del Consiglio d'Europa.