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Nel nome dell'inclusivita': l'Econometric Society and Bocconi World Congress

, di Fabio Todesco
La conferenza della scorsa settimana, forzatamente online a causa della pandemia di COVID, ha registrato un numero record di partecipanti provenienti da tutto il mondo

La scorsa settimana più di 4.400 studiosi di economia hanno partecipato all' Econometric Society and Bocconi University Virtual World Congress, un record assoluto, quasi tre volte l'edizione precedente. Quando il COVID-19 ha colpito, tutto era pronto per accogliere i partecipanti di persona. Il passaggio a un'esperienza online "è stato un esperimento impostoci da circostanze inaspettate", scrivono Gianmario Verona, rettore della Bocconi, e Orazio Attanasio, presidente dell'Econometric Society, nel loro saluto conclusivo, "ma in questo modo abbiamo raggiunto molti più partecipanti in tutto il mondo di quanti ne abbiamo mai avuti prima".

Cinque anni fa, l'Econometric Society ha accolto 1.600 partecipanti al World Congress di Montreal - allora un record. Questo congresso mondiale ha riunito quasi tre volte quel numero di aprtecipanti, aumentando l'inclusività e l'accessibilità in un modo che prima non era possibile. In particolare, le regioni più nuove della Society e quelle più lontane hanno potuto partecipare per la prima volta. Ben 16 paesi africani, tra cui Benin, Burkina Faso, Camerun, Nigeria, Senegel, Sudafrica, Togo e Uganda, per citarne alcuni, hanno partecipato per la prima volta. E molti più partecipanti provenienti dall'Australia e dalla Nuova Zelanda si sono iscritti di quanti lo avrebbero normalmente fatto per un evento in presenza, dato il vincolo delle spese di viaggio. Anche le regioni asiatiche e latinoamericane della Society hanno registrato una partecipazione straordinaria, e l'Europa e il Nord America erano presenti in forze.

Dopo aver sperimentato i pro e i contro degli eventi dal vivo e virtuali, Verona e Attanasio concludono il loro saluto ai partecipanti prevedendo una qualche forma di evento ibrido: "Sappiamo che niente è perfetto e non vediamo l'ora, nelle prossime settimane, di raccogliere i vostri feedback, le vostre idee e i miglioramenti da incorporare in futuri eventi ibridi e virtuali". I due studiosi si augurano che "la conferenza favorirà nuove ricerche accademiche, aiuterà la definizione delle politiche e migliorerà il benessere della società", ma combinare il meglio del mondo fisico e di quello virtuale sarebbe un'altra eredità positiva.