L'importanza di essere ottimisti in tempi di crisi
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L'importanza di essere ottimisti in tempi di crisi

UNO STUDIO SU 1.642 IMPRESE BRITANNICHE EVIDENZIA CHE GLI IMPRENDITORI OTTIMISTI HANNO PROMOSSO PIU' INNOVAZIONE E PIU' CAMBIAMENTI ORGANIZZATIVI DEGLI ALTRI DURANTE IL LOCKDOWN DELLA SCORSA PRIMAVERA

In una pandemia, la proattività degli imprenditori più ottimisti prende il sopravvento sulla loro tendenza a non saper interpretare i segnali negativi e li rende più propensi a impegnarsi sia nell'innovazione di prodotto che nei cambiamenti organizzativi, secondo uno studio di Mario Daniele Amore sulla reazione di 1.642 imprese britanniche alla crisi da COVID.
 
“Il paper dimostra che un tratto psicologico come l'ottimismo è un importante driver dell'eterogeneità nella reazione degli imprenditori alla crisi da COVID”, dice Amore, professore associato al Dipartimento di Management e Tecnologia della Bocconi.
 

 
Il team di ricerca, che comprende Orsola Garofalo (Copenhagen Business School) e Victor Martin-Sanchez (King's College London), ha osservato un calo dei ricavi del 37% tra le imprese del campione durante il loickdown primaverile. Molti imprenditori hanno fatto passi significativi per attenuare l'impatto della pandemia sul loro business. In particolare, il 30% di loro ha realizzato innovazioni di prodotto o di processo, mentre il 25% ha introdotto cambiamenti organizzativi, come la maggiore flessibilità sul posto di lavoro. Tuttavia, ci sono grandi variazioni nella probabilità di intraprendere queste azioni.
 
L'ottimismo quale tratto caratteriale può essere definito come un'aspettativa generale che il futuro ci riservi più cose buone che cattive e può essere misurato attraverso test standard, che gli autori hanno somministrato agli imprenditori del campione attraverso un sondaggio online. Le probabilità di impegnarsi nell'innovazione di prodotto e nel cambiamento organizzativo sono, rispettivamente, 7 e 5 punti percentuali più alte per gli imprenditori classificati come fortemente ottimisti. Queste differenze con il resto del campione sono grandi e significative, e non dipendono da variabili individuali come l'età e l'istruzione, né da caratteristiche aziendali come le dimensioni o il settore.
 
Gli imprenditori più ottimisti mostrano anche una migliore performance finanziaria, con un calo delle entrate inferiore di circa 8 punti percentuali rispetto al resto del campione. Mentre è difficile dire se vi sia un rapporto di causa-effetto su questo punto, il messaggio generale che emerge dallo studio è che l'ottimismo degli imprenditori è chiaramente associato ad azioni che hanno facilitato la ripresa del business durante la pandemia.
 
“La letteratura manageriale ha evidenziato sia i pro che i contro dell'ottimismo per gli imprenditori. Con questo studio dimostriamo che l'ottimismo induce una più forte reazione a una crisi”, conclude Amore.
 
Mario Daniele Amore, Orsola Garofalo, Victor Martin-Sanchez, “The Relationship between Dispositional Optimism and Business Recovery during the COVID-19 Pandemic.” Available at SSRN. DOI: 10.2139/ssrn.3733757.

di Fabio Todesco
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