Perche' al doppio turno i partiti estremisti non vincono
Il sistema elettorale a doppio turno mitiga l'influenza dei partiti estremisti. Il risultato è esposto nello studio di Guido Tabellini , Tommaso Nannicini e Massimo Bordignon Moderating Political Extremism: Single Round vs Runoff Elections under Plurality Rule. Gli autori hanno delineato un modello politico stilizzato che prevede la competizione fra quattro partiti. Nel caso si voti con un sistema uninominale a turno unico all'inglese, estremisti e moderati sono costretti a coalizzarsi per avere una chance di vittoria. In un sistema francese a doppio turno, i partiti moderati possono permettersi di presentarsi da soli, se sufficientemente grandi, per poi raccogliere i voti degli estremisti che non sono rappresentati nella seconda tornata elettorale. Non hanno perciò bisogno di stringere alleanze e sono liberi di presentare una piattaforma politica moderata.
Per testare il modello, gli autori hanno preso in considerazione le elezioni comunali che si sono tenute in Italia dopo il 1993, quando è stato introdotto il sistema che prevede il turno unico e il doppio turno per i comuni rispettivamente sotto e sopra i 15.000 abitanti. «Confrontando i comuni poco sopra e poco sotto quella soglia abbiamo verificato due proprietà in linea con le previsioni teoriche», spiega Guido Tabellini. «Nei comuni piccoli c'è un numero minore di candidati e di liste, a conferma del fatto che in occasione delle elezioni a turno unico i partiti sono incentivati a coalizzarsi». È stata poi osservata la volatilità della aliquota dell'imposta comunale sugli immobili commerciali. Una variazione dell'imposta, che può essere alzata o abbassata con discrezionalità dai singoli comuni, segnala l'influenza sulle amministrazioni dei partiti di estrema sinistra, favorevoli all'innalzamento della tassa. La volatilità della tassa può essere quindi usata come misura dell'influenza dei partiti estremisti. «Nei comuni sopra i 15.000 abitanti la volatilità è minore. Il sistema a doppio turno tende ad avvantaggiare i partiti moderati».
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