Trasferirsi dal sud al nord fa migliorare il salario. Ma il reddito...
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Trasferirsi dal sud al nord fa migliorare il salario. Ma il reddito...

E' QUESTA L'EVIDENZA DI UNA RICERCA DI SIMON GOERLACH CHE PRENDE IN CONSIDERAZIONE I DATI TRA IL 1985 E IL 2012

La maggior parte dei lavoratori che si sono trasferiti dal sud al nord Italia negli ultimi trent’anni ha migliorato la propria condizione economica in termini assoluti, ma non relativamente alla distribuzione dei redditi nella macro-area in cui viene svolta l’attività lavorativa. È uno dei primi risultati di un lavoro svolto congiuntamente da Joseph-Simon Goerlach (studioso di economia e migrazioni presso il Dipartimento di economia della Bocconi) e Federica Ricci (visiting students Igier e studentessa della Bocconi). Nello studio, intitolato Grading Up and Down: Evidence from Italian Migration, si fa uso di dati longitudinali forniti dall’Inps che permettono di seguire gli individui nei loro trasferimenti all’interno del paese. Gli autori hanno studiato i destini dei lavoratori dipendenti provenienti da Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia, di età compresa fra i 20 e i 60 anni, che si sono trasferiti al centro e al nord Italia fra il 1985 e il 2012. In particolare, hanno confrontato la loro posizione all’interno della distribuzione dei salari nel sud Italia prima del trasferimento con quella all’interno della distribuzione dei salari nel nord dopo il trasferimento. «Abbiamo scoperto che all’incirca due terzi dei soggetti hanno aumentato le proprie entrate, ma hanno mediamente peggiorato la propria posizione all’interno della distribuzione».

Il lavoro è ancora in fase preliminare, ma Goerlach può già anticipare alcune differenze emerse fra migranti di sesso maschile e femminile: «I primi hanno più probabilità d’essere operai, le seconde impiegate. Durante gli anni ’80, una volta al nord, le donne hanno migliorato la propria condizione, ma in anni più recenti la migrazione è associata anche per loro a un peggioramento della posizione relativa». Nello studio sono state utilizzate due misure dei guadagni: il reddito annuo e il salario settimanale. La prima misura tiene conto anche del numero di settimane in cui il soggetto ha percepito un reddito. I dati mostrano che chi è destinato a trasferirsi al nord vive tendenzialmente in una condizione negativa più in termini di reddito che di salario, il che suggerisce che gli uomini che migrano dal sud svolgono tendenzialmente lavori meno regolari.

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di Claudio Todesco
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