Formazione: aiutare gli immigrati a fare la cosa giusta grazie a un tutor
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Formazione: aiutare gli immigrati a fare la cosa giusta grazie a un tutor

DUE PROFESSORI DELLA BOCCONI E UNA DI HARVARD HANNO VALUTATO UN PROGRAMMA DI COUNSELING IN GRADO DI ALLINEARE LE ASPIRAZIONI DEI MIGLIORI STUDENTI IMMIGRATI A QUELLE DEI LORO COETANEI ITALIANI NELLA SCELTA DELLA SCUOLA SUPERIORE. I LORO RISULTATI SONO PUBBLICATI SU ECONOMETRICA

Gli studenti immigrati sono sovrarappresentati negli istituti professionali rispetto ai loro coetanei italiani di pari capacità, che si iscrivono a istituti tecnici e licei, con migliori prospettive di lavoro. In Italia è stato condotto un programma pilota, mirato a ridurre questo divario, attraverso il tutoraggio e la consulenza sulla carriera, per aiutare gli studenti immigrati ad avere aspirazioni in linea con le loro capacità. I professori dell'Università Bocconi, Eliana La Ferrara e Paolo Pinotti, insieme a Michela Carlana (Harvard Kennedy School), in un articolo pubblicato in anteprima dal sito di Econometrica, hanno valutato questo programma, concludendo che esso ha effettivamente motivato i destinatari ad avere aspirazioni più alte e ha colmato il divario nella scelta del percorso scolastico.

Il programma EOP (Equality of Opportunity for Immigrant Students) è stato offerto in 70 scuole medie del Nord Italia scelte in modo casuale. In ognuna di queste scuole, i 10 studenti immigrati con i migliori risultati, misurati in base ai voti di prima media, sono stati scelti per partecipare, nel corso della seconda e terza media, a 13 sessioni di counseling tenute da consulenti psicologici e fino a 29 incontri di tutoraggio accademico. Delle 13 sessioni di counseling sulla carriera, cinque sono stati incontri individuali, nel corso dei quali i consulenti hanno assegnato ai ragazzi compiti che li inducessero a riflettere sui propri obiettivi, sugli ostacoli percepiti e sulle risorse necessarie per raggiungerli. Altre cinque sessioni di gruppo, tenute dagli stessi consulenti, hanno offerto informazioni sul sistema scolastico italiano e hanno discusso storie di successo di studenti immigrati più grandi. Infine, alle restanti tre sessioni hanno partecipato genitori e insegnanti.
 
Gli autori hanno poi elaborato un confronto tra gli studenti EOP e i 10 studenti immigrati con i migliori risultati in 75 scuole superiori selezionate in modo casuale tra quelle che non avevano partecipato al programma. Dal momento che l'EOP è stato proposto alle scuole in modo casuale, gli autori hanno potuto confrontare i due gruppi di studenti immigrati senza doversi preoccupare della possibilità che le scuole che avevano partecipato all'EOP fossero in qualche modo migliori delle altre.
 
Il risultato è che i maschi immigrati che avevano partecipato all’EOP avevano il 12% di probabilità in più di iscriversi a una scuola superiore e il 44% in meno di essere bocciati rispetto ai ragazzi immigrati di pari capacità che non avevano partecipato all’EOP. Di fatto, gli immigrati partecipanti hanno scelto corsi di alto livello nella stessa proporzione dei ragazzi italiani, colmando così il divario tra gli studenti immigrati e quelli nativi. Gli insegnanti, notando la motivazione e le maggiori aspirazioni dei destinatari dell’EOP, si sono dimostrati più propensi a raccomandare loro di iscriversi allo stesso percorso di scuola superiore che avrebbero consigliato a un italiano di pari capacità. L'effetto sulle ragazze, tuttavia, non è stato così netto, poiché le differenze nella scelta del percorso di studi tra le ragazze immigrate con buoni risultati scolastici e le ragazze italiane con capacità simili sono meno marcate fin dall’inizio.
 
Per capire se le scelte non fossero troppo ambiziose rispetto alle capacità, gli autori hanno seguito gli studenti EOP per i primi due anni di scuola superiore. Hanno scoperto che, nonostante la scelta di una scuola più impegnativa, gli studenti EOP non hanno registrato un tasso di abbandono scolastico più alto o un numero maggiore di esami di ripetizione rispetto agli studenti immigrati non-EOP con capacità simili. Quindi le aspirazioni sono risultate non solo più alte, ma anche realizzabili.
 
Come ulteriore bonus, gli autori hanno osservato che gli immigrati maschi compagni di classe degli studenti EOP hanno registrato una probabilità più alta di superare l’anno e le compagne di classe immigrate hanno avuto una più alta probabilità di iscriversi a un percorso con migliori prospettive, nonostante non avessero partecipato al programma.
 
Nel complesso, la meticolosa analisi sul ruolo delle aspirazioni è molto incoraggiante. Con la giusta consulenza e informazione, gli studenti immigrati le cui aspirazioni sono molto più basse delle loro capacità possono scegliere con fiducia una scuola superiore in linea con le loro capacità, come fanno i loro coetanei italiani.
 
Michela Carlana, Eliana La Ferrara and Paolo Pinotti, “Goals and Gaps: Educational Careers of Immigrant Children”, Econometrica, Forthcoming Papers.

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di Sahana Subramanyam
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