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Come si vive dove e' al potere un sindaco populista

, di Umberto Platini
Secondo uno studio pubblicato sull'American Journal of Political Science, il rimborso del debito e' piu' lento, i costi aumentano e il personale qualificato viene sostituito da personale meno istruito

Secondo uno studio basato su dati italiani, la presenza di un sindaco populista porta a un minore rimborso del debito, a una quota maggiore di contratti con superamento dei costi e a un maggior numero di dimissioni volontarie di impiegati che vengono poi sostituiti con personale meno istruito. Il lavoro, di cui sono coautori Massimo Morelli (professore alla Bocconi), Luca Bellodi (post-doc alla Bocconi) e Matia Vannoni (senior lecturer al King's College London), è di prossima pubblicazione sull'American Journal of Political Science.

Infografica di Weiwei Chen
Il modello di rappresentanza politica del "delegato che si è impegnato" (committed delegate) deriva dall'erosione della fiducia degli elettori nei confronti dei politici. Infatti, gli elettori sono probabilmente consapevoli che i politici possono essere condizionati da potenti gruppi di interesse o da élite economiche e non hanno più fiducia che attuino le politiche più appropriate. Al contrario, gli elettori tendono a premiare i politici che presentano loro impegni semplici (e possibilmente radicali) perché li considerano più facili da monitorare. Tuttavia, questa strategia trova complementarietà con i comportamenti comunemente associati al populismo, come la retorica anti-élite e la denigrazione degli esperti e dei media. Pertanto, lo studio definisce come populisti i partiti che hanno maggiori probabilità di mostrare questi comportamenti secondo il PopuList Database, uno sforzo collettivo di ricercatori per disegnare una mappa dei partiti populisti in Europa.

Dal punto di vista empirico, l'articolo analizza le discontinuità nella performance economica e nella composizione burocratica tra i comuni italiani in cui i populisti hanno vinto (o perso) con un margine minimo. Per farlo, gli autori hanno raccolto un ricco dataset, che copre più di 20 anni di elezioni di sindaci in tutto il Paese, con i relativi dati sugli appalti e sui bilanci pubblici e la variazione del loro personale. Alcune delle misure economiche utilizzate nello studio riguardano la sostenibilità fiscale dell'amministrazione comunale e sono legate all'accumulo e al rimborso delle passività. D'altra parte, gli autori hanno anche raccolto un dataset molto ampio che registra ogni contratto pubblico superiore a 1.000 euro stipulato dai Comuni dal 2012 e hanno controllato tutti quelli in cui il costo effettivo ha superato quello preventivato. Infine, hanno raccolto informazioni sul personale burocratico, come il periodo di impiego e il livello di istruzione.

I risultati dell'analisi mostrano che l'elezione di un sindaco populista ha effetti significativi sulla performance economica. I sindaci populisti fanno peggio nel ripagare i debiti accumulati nel corso degli anni, mentre aumenta la quota di contratti con sforamento dei costi. L'effetto è ancora maggiore per i comuni più piccoli, dove i sindaci hanno una notevole autonomia esecutiva.

Aumenta anche il turnover tra i dirigenti pubblici, con una quota maggiore di dimissionari volontari, che vengono sostituiti da burocrati che hanno meno probabilità di essere laureati. Questo segnala che i sindaci populisti peggiorano la sostenibilità finanziaria dei comuni. Nel tentativo di sbarazzarsi delle resistenze burocratiche, sono anche più propensi a sostituire i dipendenti pubblici esperti con quelli meno istruiti.



Luca Bellodi, Massimo Morelli, Mattia Vannoni, "A Costly Commitment: Populism, Economic Performance, and the Quality of Bureaucracy." Forthcoming in American Journal of Political Science. DOI: https://doi.org/10.1111/ajps.12782.