A che cosa servono gli ordini iceberg
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A che cosa servono gli ordini iceberg

BARBARA RINDI E SABRINA BUTI STUDIANO LE RAGIONI ECONOMICHE CHE SPINGONO I TRADER A UTILIZZARE ORDINI CHE PERMETTONO DI NASCONDERE UNA PARTE DELLA QUANTITA' DA SCAMBIARE

Nell’articolo Undisclosed Orders and Optimal Submission Strategies in a Limit Order Market (Journal of Financial Economics, Vol. 109, Issue 3, September 2013, Pages 797–812, doi: 10.1016/j.jfineco.2013.04.002) Barbara Rindi (Dipartimento di Finanza) e Sabrina Buti (Università di Toronto) studiano le ragioni economiche alla base delle decisioni dei trader di utilizzare ordini parzialmente nascosti, detti ordini iceberg, che permettono di nascondere una parte della quantità da scambiare.

Gli ordini iceberg sono specifici strumenti di mercato che consentono ai trader di sottomettere ordini con limite di prezzo, rendendo visibile solo una parte dell’ordine d’acquisto o di vendita. Negli ultimi anni, il loro utilizzo è aumentato significativamente in tutte i principali mercati del mondo. In questo contesto, Barbara Rindi e Sabrina Buti analizzano le motivazioni che spingono i trader ad utilizzare tali ordini. Le autrici studiano anche l’effetto degli ordini iceberg sulla liquidità dei mercati e sul benessere dei partecipanti al mercato.

Nell’articolo viene sviluppato un quadro teorico che consente di esaminare sotto quali condizioni l’utilizzo degli ordini iceberg è una strategia di equilibrio. L’uso di tali ordini presenta costi e benefici. Il costo deriva dal fatto che quando si nasconde una porzione di un ordine con limite di prezzo, questa porzione perde priorità temporale rispetto ai successivi ordini non nascosti sottomessi allo stesso livello di prezzo e di conseguenza la sua probabilità di esecuzione si riduce. Per contro, la probabilità di esecuzione della porzione visibile dell’ordine aumenta in quanto nascondendo parte dell’ordine l’incentivo per gli altri partecipanti al mercato a sottomettere ordini a prezzi più competitivi sullo stesso lato del libro elettronico di negoziazione si riduce, e quindi si riduce anche la probabilità che la parte visibile dell’ordine perda priorità di prezzo. Questo è il trade-off che un agente deve valutare per decidere se utilizzare ordini con quantità nascosta.

I risultati del modello mostrano che, in equilibrio, i trader scelgono in modo ottimale la parte visibile dell’ordine optando per la dimensione massima compatibile con il minore rischio di undercutting. Il modello permette inoltre di valutare il benessere dei partecipanti al mercato nei due casi, in cui rispettivamente gli ordini iceberg sono o non sono disponibili agli operatori. I risultati mostrano che quando agli agenti viene data l’opzione di usare ordini iceberg, il welfare totale aumenta. La variazione del welfare è positivamente correlata con la dimensione del tick, l’incremento minimo di prezzo di uno strumento finanziario, in quanto un aumento del tick aumenta l’incentivo ad usare ordini limite, e gli ordini iceberg sono anch’essi ordini con limite di prezzo. I risultati mostrano inoltre che mentre gli operatori istituzionali traggono sempre beneficio dall’utilizzo di ordini parzialmente nascosti, i retail trader ne traggono vantaggio solo quando sono sufficientemente pazienti e la dimensione del tick è ampia. Infine, il modello permette di valutare gli effetti dell’uso degli ordini iceberg sulla qualità del mercato misurata in termini di spread e profondità. Nello specifico, il modello prevede che quando i trader possono utilizzare ordini iceberg, sia lo spread che la profondità del mercato aumentano, ed il volume di scambi diminuisce. Il modello offre dunque implicazioni di regolamentazione e di market design.



di Annaig Morin
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