Nessun sistema economico e' al sicuro, perche' gli shock viaggiano velocemente e, molto spesso, in direzioni inattese
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Nessun sistema economico e' al sicuro, perche' gli shock viaggiano velocemente e, molto spesso, in direzioni inattese

UNO STUDIO DI MARIANO MAX CROCE DIMOSTRA COME GLI SHOCK DI INCERTEZZA SI TRASMETTANO DAI PAESI PICCOLI A QUELLI DI DIMENSIONI MAGGIORI

Il contagio fra paesi rappresenta un rischio per un’economia mondiale interconnessa. Si potrebbe pensare che siano i grandi paesi a trasmettere gli shock a quelli piccoli. E invece, in uno studio incentrato sulle principali economie mondiali, Mariano Max Croce ha dimostrato con Riccardo Colacito, Yang Liu e Ivan Shaliastovich che gli shock di incertezza si trasmettono più facilmente nella direzione opposta, vale a dire dai “piccoli” ai “grandi”.
Gli autori si sono concentrati, in particolare, sugli shock da incertezza relativi alla produzione nazionale e si sono chiesti quanto e come essi si trasmettano ai consumi di altri paesi, ai mercati azionari, ai tassi di cambio.

Per farlo, hanno messo a confronto da una parte un indice di incertezza, che tiene conto delle stime e del Pil effettivamente realizzato, e dall’altra dati macroeconomici del periodo 1971-2013 relativi a 17 paesi divisi fra Gruppo dei sette (Canada, Francia, Germania, Giappone, Italia, Regno Unito, Stati Uniti) e altri (Australia, Belgio, Danimarca, Norvegia, Nuova Zelanda, Paesi Bassi, Portogallo, Spagna, Svezia, Svizzera). “Lo shock da incertezza che ha origine in un singolo paese si trasmette ai consumi degli altri paesi per il 50%. Significa che un aumento dell’1% dell’instabilità della produzione nel paese A provoca un aumento dello 0,5% della instabilità dei consumi nel paese B”, spiega Croce.
La percentuale sale al 70% quando lo shock ha origine in uno dei 17 paesi con il Pil più basso. Com’è possibile? “L’incertezza viene scaricata sui partner internazionali grazie alla sottoscrizione di contratti finanziari derivati e all’aggiustamento del rapporto import-export”. A causa dell’integrazione economico-finanziaria, l’effetto è persino maggiore sull’instabilità del mercato azionario: lo shock viene trasferito per il 90%. “Si registra, invece, una disconnessione fra l’incertezza relativa ai consumi e la volatilità dei tassi di cambio”, spiega Croce.

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