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Il metodo scientifico in azienda: se l'imprenditore e' galileiano ottiene risultati migliori

, di Claudio Todesco
Per Arnaldo Camuffo, tale approccio e' una sorta di polizza assicurativa soprattutto per le startup, come evidenzia una ricerca con Alfonso Gambardella e Alessandro Cordova

E se l'azienda ideale fosse una comunità di scienziati ovvero di imprenditori, manager, tecnici e lavoratori che applicano il metodo scientifico al fine di ridurre l'incertezza circa i risultati delle proprie azioni? La pensa così Arnaldo Camuffo, docente presso il Dipartimento di management e tecnologia. In un contesto sempre più complesso, ipercompetitivo, globale e incerto è necessario prendere decisioni in modo «disciplinato«: comprendere i fatti e capire a fondo i problemi, costruire una teoria a riguardo, formulare ipotesi e testarle in modo rigoroso attraverso esperimenti strutturati; e, se necessario, rimettere in discussione le proprie assunzioni in base alle evidenze raccolte.

«È un discorso rilevante anche e soprattutto per le startup, dove alcune di queste idee sono già diffuse grazie al Lean Startup e al Design Thinking. Tuttavia noi proponiamo una prospettiva più generale e completa e affermiamo che elicitare ipotesi e fare A/B test rapidi non è sufficiente. È necessario che le ipotesi di business si reggano su una teoria aziendale che deve essere radicata nell'osservazione della realtà e deve essere concettualmente e analiticamente solida». Camuffo ha testato questa idea con i co-autori Alessandro Cordova e Alfonso Gambardella nello studio A Scientific Approach to Entrepreneurial Decision Making: Evidence from a Randomized Control Trial. Più di cento startup italiane sono state divise in due gruppi, uno sperimentale e uno di controllo. Ad entrambi sono stati impartiti programmi di training simili, ma solo al primo gruppo è stato insegnato ad applicare con rigore l'approccio scientifico al processo decisionale aziendale.

«Abbiamo dimostrato che l'imprenditore, diciamo così, galileiano ottiene performance migliori. Anzitutto riconosce subito se un'idea è sbagliata e quindi la abbandona prima di investirci tempo e denaro. In secondo luogo, fa più pivot: essendo aperto al cambiamento, riesce a modificare la propria traiettoria. Infine, dopo un certo periodo, ottiene mediamente più ricavi. Mettiamola così: il metodo scientifico è una sorta di polizza assicurativa delle startup, il sestante che consente loro di prendere decisioni efficaci in condizioni di incertezza».

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