Contatti
Ricerca Management

Come la pensano gli studenti

, di Claudio Todesco
L'elearning e' diffusissimo ma spesso usato inconsapevolmente o sottoutilizzato, come spiegano i risultati di una ricerca di Manzoni, Caporarello e Bigi

L'e-learning è ampiamente diffuso, ma è ben lungi dall'essere usato nel pieno delle potenzialità. Mancano una riflessione profonda circa le implicazioni per i docenti e una ricognizione seria del punto di vista dell'esperienza degli studenti. Quest'ultima è l'oggetto di E-Learning Effectiveness from a Students' Perspective: An Empirical Study, paper di Leonardo Caporarello, Beatrice Manzoni e Martina Bigi presentato alla conferenza ITAIS (l'Association for Information Systems in Italia) e pubblicato di recente nel libro Digital Technology and Organizational Change (Springer). La ricerca empirica è stata condotta nel 2015. Un campione di 277 studenti universitari ha risposto a un questionario online.

Alcuni risultati sono prevedibili, altri inattesi. "Pur riconoscendo una tendenza positiva per il futuro dell'e-learning, gli studenti non hanno idee così precise circa il suo significato e ne vedono solo parzialmente le potenzialità", spiega Beatrice Manzoni. Qualche numero. Il 45% degli studenti è convinto che e-learning significhi imparare usando strumenti elettronici, il 21% non l'ha mai sperimentato, il 20% non è interessato a farlo. "Per gli studenti, l'e-learning presenta comunque più vantaggi che svantaggi, eppure ci sono ancora molte aree su cui lavorare per sfruttare appieno le sue potenzialità. I principali vantaggi consistono nella flessibilità spazio-temporale in termini di accessibilità dei contenuti, nella facilità e nella velocità di condivisione, nella possibilità di scaricare materiali messi a disposizione dal docente. Fra gli svantaggi, il più sentito è la ridotta interazione rispetto a quella che si realizza in un contesto di aula face to face tradizionale".

Le implicazioni per i docenti sono molteplici: "Creare una learning experience che abbia lo studente al centro e allenare gli studenti a imparare in un modo diverso e auspicabilmente più efficace; ma anche migliorare le funzionalità sottoutilizzate e creare diverse occasioni d'uso".

Per approfondire
Imparare? Un'esperienza aumentata
Quando la tecnologia non basta
Se l'apprendimento è un gioco
Le business school imparino da Netflix