L'uso dei dispositivi mobili per lavoro ci rende insopportabili in famiglia
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L'uso dei dispositivi mobili per lavoro ci rende insopportabili in famiglia

SECONDO UN RECENTE STUDIO DI MASSIMO MAGNI, L'USO DEL CELLULARE A CASA PER MOTIVI DI LAVORO AUMENTA LA PERCEZIONE DELLA PRODUTTIVITA' INDIVIDUALE, MA HA UN COSTO IN TERMINI DI BENESSERE INDIVIDUALE E QUALITA' DELLA VITA FAMILIARE

Le tecnologie mobili consentono ai dipendenti di mantenere un collegamento costante con il luogo di lavoro e di gestire gli impegni lavorativi mentre sono a casa. Le persone cercano di risolvere i conflitti tra esigenze familiari e lavorative aumentando l'uso del telefono cellulare per lavorare al di fuori dell'orario di ufficio. Tuttavia, l'aumento della produttività va a scapito del benessere personale e delle relazioni familiari, secondo un nuovo lavoro pubblicato su Information Systems Research da Massimo Magni (Dipartimento di Management e Tecnologia), Manju K. Ahuja (University of Louisville) e Chiara Trombini (INSEAD Singapore).
 
In particolare, un uso intensivo dei dispositivi mobili per motivi di lavoro a casa può portare a un aumento della percezione di produttività, ma anche dei sintomi somatici causati dallo stress e della necessità di recupero.
 

Il conflitto famiglia-lavoro nasce dall'incompatibilità tra le responsabilità familiari e quelle lavorative, perché questi due ambiti sono caratterizzati da esigenze diverse in termini di responsabilità, aspettative e impegni. Le persone devono fare dei compromessi nell'allocazione del tempo e dell'energia perché dispongono di risorse limitate (come appunto l'energia e il tempo). “Man mano che le esigenze familiari invadono il tempo di lavoro, gli individui saranno più propensi a utilizzare i telefoni cellulari per soddisfare le richieste del loro ambiente di lavoro ancora non evase,” sottolinea Magni. “Questo fenomeno si aggrava ulteriormente quando il contesto organizzativo è competitivo.”
 
“Gli individui tendono a mettere in mostra la propria disponibilità e volontà di lavorare quando percepiscono un clima organizzativo che incoraggia la competizione tra i dipendenti,” spiega Magni. "Se si è in una competizione, non si ha altra scelta che stare al gioco.” Ma c'è un prezzo da pagare: “Se da un lato questi dipendenti riferiscono di aver migliorato significativamente la produttività, dall'altro tendono a soffrire di sintomi fisiologici legati allo stress, come il mal di testa, e hanno un maggior bisogno di recupero. Purtroppo, diventavano anche insopportabili a casa.”
 
I risultati provengono da una indagine online condotta negli Stati Uniti su 324 partecipanti e sui loro partner conviventi. Ai partecipanti è stato chiesto di completare due questionari a distanza di due settimane l'uno dall'altro. Il primo misurava l'entità del conflitto tra impegni familiari e lavorativi e il grado di competitività del loro posto di lavoro. Il secondo chiedeva di valutare la loro produttività (ad esempio, “sono in grado di svolgere più lavoro di quanto sarebbe altrimenti possibile”), se avessero accusato sintomi somatici (ad esempio, mal di testa, mal di stomaco), se avessero bisogno di recupero (ad esempio, se si sentissero esausti alla fine della giornata lavorativa) e se avessero assunto comportamenti sgradevoli (ad esempio, con atteggiamenti critici o passivo-aggressivi) con la loro famiglia.
 
Separatamente, i loro partner hanno compilato un'unica indagine sull'uso del telefono cellulare da parte dei partecipanti per attività legate al lavoro al di fuori dell'orario di ufficio. Tra le domande c'erano: “Il partner passa gran parte del suo tempo usando lo smartphone?” e “Quanto tempo passa il tuo partner con il suo smartphone?”
 
“I nostri risultati potrebbero servire a sensibilizzare gli individui sull'importanza di gestire con maggiore consapevolezza i confini tra lavoro e vita personale,” suggerisce Magni, “Il benessere e l'uso responsabile della tecnologia possono essere ricondotti ai comportamenti individuali e alla cultura organizzativa, e questo diritto alla disconnessione dovrebbe essere rispettato.”
 
Le organizzazioni possono fare molto per erigere delle sane barriere, se non altro per trattenere e attrarre i dipendenti in un mercato del lavoro difficile. La catena di supermercati Lidl Belgio, ad esempio, ha annunciato nel 2018 il divieto di inviare e-mail ai dipendenti tra le 18 e le 7 del mattino. “Non è necessario che i dirigenti stabiliscano regole rigide come questa, mentre è possibile sviluppare una cultura comunitaria favorevole all'equilibrio tra lavoro e vita privata. I dipendenti devono tenere presente che possono decidere se rispondere alle e-mail e alle telefonate. Le organizzazioni possono aiutare i dipendenti a imparare a stabilire le priorità pianificando in anticipo, argomento studiato in un altro mio lavoro correlato a questo,” conclude Magni.
 
Massimo Magni, Manju K. Ahuja, Chiara Trombini, “Excessive Mobile Use and Family-Work Conflict: A Resource Drain Theory Approach to Examine Their Effects on Productivity and Well-Being.” Information Systems Research, Published online Ahead of Print, DOI: https://doi.org/10.1287/isre.2022.1121.

di Jenny Mao
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