Prezzi da shock. Non solo in Kazakistan
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Prezzi da shock. Non solo in Kazakistan

UN PROGETTO DI COLICEV E ALTRI HA L'OBIETTIVO DI COMPRENDERE L'EVOLUZIONE DEI PREZZI AL CONSUMO IN PAESI SOTTOPOSTI A SHOCK MACROECONOMICI

Come reagiscono le catene di vendita al dettaglio poste di fronte a drammatiche fluttuazioni monetarie? La risposta è contenuta in un progetto tuttora in corso di Anatoli Colicev, assistant professor presso il Dipartimento di marketing della Bocconi, con Joep Konings (University of Liverpool Management School) e Joris Hoste (KU Leuven). Il loro working paper Currency Shocks in Emerging Markets: How Does Supplier and Consumer Demand Find Equilibrium è il primo frutto di un progetto di analisi di big data inaugurato studiando il caso del Kazakistan, dove nel 2015 il governo ha svalutato senza alcun annuncio il tenge del 30%, riducendone il valore su base annua di oltre il 50%. La svalutazione ha messo le catene di fronte a una scelta: scaricare lo shock monetario sui consumatori aumentando i prezzi o assorbirlo nel proprio margine per non perdere clienti? «Abbiamo raccolto oltre 30 milioni di dati sui beni acquistati quotidianamente nei punti vendita di una delle maggiori catene di supermercati del Kazakistan», spiega Colicev. «Abbiamo altresì raccolto informazioni sui prezzi praticati dai fornitori, perché la catena vende in tenge, ma acquista in varie valute, per lo più in dollari americani, euro e rubli».

Gli autori hanno scoperto che, al fine di testare la reazione dei consumatori, la catena ha adeguato frequentemente e a volte quotidianamente il prezzo di alcuni prodotti di prima necessità. Il prezzo di prodotti superflui non è stato invece ritoccato. Per molti altri beni, in assenza di conoscenze puntuali, la catena ha invece impiegato un approccio trial-and-error inefficiente. «La teoria economica sostiene che le imprese si comportano in modo razionale e adeguano correttamente i prezzi. Non sempre è così. Abbiamo anche osservato differenze in relazione all’ubicazione dei punti vendita: i più vicini ai confini hanno un maggiore potere contrattuale nei confronti dei fornitori».
Gli autori studieranno, ora, il comportamento della medesima catena in altri tre paesi: Turchia, Russia e Germania. L’obiettivo generale del progetto di ricerca, che si svilupperà in un arco di due anni e genererà vari paper, è la comprensione dell’evoluzione dei prezzi al consumo in paesi sottoposti a shock macroeconomici.

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di Claudio Todesco
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