Salvare il mondo? E' un lavoro da accountant

LA MISURAZIONE E LE REGOLE CONTABILI HANNO UN IMPATTO SUI COMPORTAMENTI AZIENDALI, E POSSONO QUINDI PROMUOVERE LA CORPORATE SOCIAL RESPONSIBILITY, DICE ARIELA CAGLIO NEL PODCAST DELLA BOCCONI

I moderni professionisti dell’accounting non si sottraggono alle responsabilità, se Ariela Caglio, la professoressa di accounting ospite nell'ultima puntata del podcast Clarity in a Messy World, dice che possono letteralmente “salvare il mondo”.
 
 
“Credo che se vogliamo affrontare realmente ed efficacemente le nostre principali sfide ambientali e sociali, le imprese dovrebbero essere trasparenti e a comunicare come le risorse naturali che sfruttano o conservano, e i benefici sociali che producono o trascurano, si inseriscano nei loro processi di creazione del valore”, dice. “È qui che entra in gioco l’accounting, e noi studiosi ci riferiamo a questo come all'ipotesi degli effetti reali: la misurazione e le regole contabili hanno un impatto sul comportamento aziendale! Ciò che viene misurato viene fatto, e ciò che viene misurato viene gestito, e in questo senso la contabilità può promuovere la Responsabilità Sociale d'Impresa (RSI) e il cambiamento dei comportamenti, e quindi i contabili possono salvare il mondo”.
 
Caglio mette in guardia dal covidwashing, un termine che riecheggia il greenwashing. “Mi riferisco alle specifiche strategie di divulgazione volte a manipolare il giudizio degli azionisti e degli stakeholder in generale durante la pandemia di COVID e nel periodo di ripresa. Come il greenwashing è definito come un'informazione simbolica fornita da un'organizzazione senza che sia abbinata ad azioni sostanziali, così noi identifichiamo il covidwashing come un'informazione positiva sulla risposta di un'azienda al COVID, senza che l'azienda intraprenda le azioni corrispondenti.”
 
Clarity in a Messy World, condotto da David W. Callahan, è il podcast della Bocconi che va a fondo delle le questioni più controverse e impattanti del nostro tempo. Potete seguire il podcast su Apple Podcasts, Google Podcasts, Spotify, Spreaker e YouTube.
 

di Fabio Todesco