Le contraddizioni dell'ordinamento europeo
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Le contraddizioni dell'ordinamento europeo

CENTRALIZZARE IL PROCESSO DI AMMISSIONE O ESPULSIONE DEI MIGRANTI NEL TERRITORIO DELL'UE E' LA SOLUZIONE SECONDO UNO STUDIO DI GRAZIELLA ROMEO

L’immigrazione di massa rappresenta uno stress test della tenuta dell’Unione europea. Centralizzare il processo decisionale circa l’ammissione dei migranti nel territorio della Ue potrebbe sciogliere l’ambiguità fra spinte nazionalistiche e aspirazioni cosmopolite. Nel working paper Managing mass migration in the European Union between nationalist egoism and cosmopolitan temptations, Graziella Romeo affronta l’argomento studiando l’impianto della normativa europea sulla gestione della migrazione di massa al fine di capire quanto l’ordinamento dell’Ue ha assorbito le tesi delle teorie cosmopolitiche che stanno alla base delle idee di cittadinanza e di libera circolazione delle persone nel continente. «C’è una contraddizione fra le premesse teoriche della costruzione dell’ordinamento giuridico europeo e il rapporto con i migranti», spiega Romeo. «La costruzione europea ha un’aspirazione cosmopolitica di fondo secondo la quale le differenze fra gli esseri umani contano, ma possono trovare soddisfazione e protezione in un ordinamento giuridico aperto e plurale. Tali premesse vengono meno quando gli Stati mantengono la decisione finale su chi è dentro e chi rimane fuori dall’Europa».

Una possibile soluzione a questa contraddizione è rappresentata dalla centralizzazione della decisione su chi può entrare nell’Ue e chi deve essere espulso, decisione attualmente affidata, pur all’interno di regole di coordinamento, alle commissioni territoriali e ai giudici dei singoli Stati membri. È un obiettivo che può essere conseguito solo nel lungo periodo, ristrutturando le procedure e creando istituzioni ad hoc. «Costruire sempre di più l’Ue come comunità politica, erodendo ancora un po’ la sovranità dei singoli Stati, può sembrare una scelta azzardata e lontana dal comune sentire, ma un ordinamento si costruisce come unitario quando decide chi può e chi non può entrare a farne parte. Le aspirazioni cosmopolite stanno alla base dei principi ispiratori di chi ha concepito l’Europa come spazio accogliente di giustizia e di pace».

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di Claudio Todesco
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