Perche' Hong Kong, Giappone e Islanda, e non Norvegia, Svizzera e Australia, sono i migliori paesi per lo sviluppo umano
Dalla sua introduzione nel 1990, l'Indice di Sviluppo Umano (ISU) delle Nazioni Unite ha contribuito a cambiare il modo in cui intendiamo lo sviluppo, da una visione puramente economica a una più diversificata, che combina informazioni sulla salute, la scolarità e l'economia. L'ISU, però, ha i suoi difetti, secondo un nuovo studio di cui è primo autore Simone Ghislandi, professore associato presso il Dipartimento di Scienze Sociali e Politiche dell'Università Bocconi, e potrebbe essere opportunamente sostituito da un nuovo e più semplice Human Life Indicator (HLI).
Il nuovo indice prende in considerazione solo l'aspettativa di vita aggiustata per la disuguaglianza: a parità di aspettativa di vita, cioè, un paese con molte persone svantaggiate che muoiono giovani e molti ricchi che vivono a lungo è considerato peggiore di un paese in cui tutti vivono all'incirca fino alla stessa età. Anche se i due indici sono altamente correlati (0,93), l'HLI misura anche i progressi verso la riduzione delle disuguaglianze nello sviluppo umano.
«Sostituire un insieme di indicatori con uno solo ha senso perché le componenti dell'ISU sono correlate e l'operazione non implica una grande perdita di informazioni», dice Ghislandi. Inoltre, l'aspettativa di vita è la scelta giusta perché è il più affidabile tra i dati che compongono l'ISU. Infine, l'ISU presuppone implicitamente che la vita abbia un valore diverso nei diversi paesi. «Poiché lo stesso punteggio dell'ISU può essere raggiunto con diverse combinazioni di aspettativa di vita e PIL pro capite, armeggiando con i dati si possono osservare diversi valori economici per un anno di vita in paesi diversi», continua Ghislandi.
Il nuovo indicatore produce un terremoto nella classifica dello sviluppo rispetto all'aggiornamento 2018 dell'ISU, con significative perdite di posizioni per i paesi ricchi ma ineguali (gli Stati Uniti scendono dal 13° al 32° posto, l'Australia dal 3° al 10° e la Germania dal 5° al 25°) e guadagni per i paesi con maggiore uguaglianza (il Giappone sale dal 19° al 2° posto, la Spagna dal 26° al 5° e l'Italia dal 28° al 6°).
Simone Ghislandi, Warren Sanderson, Sergei Scherbov, A Simple Measure of Human Development: The Human Life Indicator, in Population and Development Review, 6 November 2018, DOI:10.1111/padr.12205.
Come cambia il ranking
ISU dell'ONU | HLI | ISU dell'ONU | HLI | |||
Norway | 1 | Hong Kong | New Zealand | 16 | Finland | |
Switzerland | 2 | Japan | Belgium | 17 | Canada | |
Australia | 3 | Iceland | Liechtenstein | 18 | Austria | |
Ireland | 4 | Singapore | Japan | 19 | Ireland | |
Germany | 5 | Spain | Austria | 20 | Slovenia | |
Iceland | 6 | Italy | Luxembourg | 21 | New Zealand | |
Hong Kong | 7 | Switzerland | Israel | 22 | United Kingdom | |
Sweden | 8 | Sweden | Korea | 23 | Portugal | |
Singapore | 9 | Norway | France | 24 | Greece | |
Netherlands | 10 | Australia | Slovenia | 25 | Germany | |
Denmark | 11 | Israel | Spain | 26 | Belgium | |
Canada | 12 | France | Czechia | 27 | Denmark | |
United States | 13 | Netherlands | Italy | 28 | Malta | |
United Kingdom | 14 | Korea | Malta | 29 | Cyprus | |
Finland | 15 | Luxembourg | Estonia | 30 | Czechia |
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