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Perche' in Europa persistono le disuguaglianze sanitarie

, di Fabio Todesco
Alexander Kentikelenis e' coautore di un report per la Foundation for European Progressive Studies, che stima i costi delle disuguaglianze sanitarie a 980 miliardi di euro all'anno

Le disuguaglianze sanitarie, sia tra paesi europei che al loro interno, non solo persistono ma sono spesso in crescita, secondo Health Inequalities in Europe. Setting the Stage for Progressive Policy Action, un rapporto pubblicato dalla Foundation for European Progressive Studies, che annovera Alexander Kentikelenis, assistant professor presso il Dipartimento di scienze politiche e sociali della Bocconi, come co-autore.

«Il rapporto è una raccolta di evidenze accademiche sullo stato delle disuguaglianze sanitarie nell'Unione Europea e ha lo scopo di aiutare a formulare politiche che le contrastino. Questo è importante per aumentare la convergenza tra i paesi e la coesione all'interno degli stessi», afferma Kentikelenis.

L'aspettativa di vita e la mortalità continuano ad essere migliori nell'Europa occidentale che nell'Europa orientale, mentre si registrano forti gradienti sociali di morbilità, mortalità e speranza di vita, a seconda della posizione sociale (livello di istruzione, occupazione, reddito).

Il rapporto evidenzia alcuni collegamenti tra le politiche economiche e la salute. Innanzitutto, poiché l'insicurezza e il lavoro temporaneo sono associati a un peggioramento della salute, «la deregolamentazione del mercato del lavoro può contribuire alle disuguaglianze sanitarie», scrivono Kentikelenis e i suoi coautori (Timon Forster e Clare Bambra). Inoltre, «i tagli alla spesa pubblica per la protezione sociale sono stati collegati a maggiori disuguaglianze sanitarie».

Infine, gli autori riferiscono che i costi delle disuguaglianze sanitarie nell'Unione Europea sono di 980 miliardi di euro all'anno, pari al 9,4% del Pil europeo, a causa della minore produttività e dei maggiori costi sanitari e assistenziali.