Come cambiano gli atteggiamenti sociali nei confronti del governo degli Stati Uniti
I professori della Bocconi Arnstein Aassve, Chen Peng, Nicolò Cavalli e Letizia Mencarini stavano conducendo un'indagine chiamata "The Relationship Between Trust and Institutions in the United States" quando è scoppiata la pandemia COVID-19. Il team, insieme a Pierluigi Conzo dell'Università di Torino, ha colto al volo l'occasione per adeguare il questionario e misurare come stanno cambiando questi atteggiamenti durante l'emergenza sanitaria. L'indagine, che si inserisce nell'ambito del COVID Crisis Lab, ha mappato 100 persone al giorno per 10 giorni a partire dal 6 aprile. Dopo una pausa di 20 giorni, il team, dai primi di maggio, ha intervistato nuovamente le stesse persone per capire se avessero cambiato opinione man mano che la situazione peggiorava. "Sono contento, perché abbiamo davvero catturato lo svolgersi della pandemia. Ci siamo guardati e ci siamo detti: facciamolo, mettiamoci in gioco", ha detto Arnstein Aassve, professore di Demografia.
Come metodologia, hanno optato per domande aperte come "Fino a che punto ti fidi di Donald Trump" chiedendo risposte scritte, e poi hanno applicato tecniche come il data mining e la text analysis per scovare regolarità. Le domande si concentrano sui livelli di fiducia per l'Organizzazione Mondiale della Sanità, la scienza, i social media, il governo degli Stati Uniti e il presidente degli Stati Uniti. Dovrebbe indicare se l'attacco del presidente degli Stati Uniti Donald Trump all'OMS creerà una polarizzazione tra il pubblico americano. "È una sorta di approccio dal basso verso l'alto per cercare di capire cosa significa realmente fiducia, piuttosto che chiedere agli intervistati di dare un punteggio da 1 a 10", ha detto Aassve.
Il passo successivo è quello di chiedere alle persone che partecipano al sondaggio se sono disposte a fornire i loro dati di Google Takeout, in modo da confrontare le loro risposte ai movimenti reali durante il lockdown.