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Comprendere le conseguenze del lockdown per le persone anziane

, di Jennifer Clark
Un'indagine su larga scala sulle persone anziane esplorera' gli effetti reali dell'isolamento per prepararsi ad eventi simili in futuro

Il COVID-19 mette in pericolo le persone anziane, non solo a causa del virus in sé, ma anche a causa del lockdown introdotto per frenare l'epidemia. È diffusa la preoccupazione che le persone anziane con diabete e cancro non siano state in grado di ottenere le cure mediche di cui avevano bisogno. Altri segnalano che l'isolamento sociale possa scatenare depressioni e suicidi. Ma quanto gravi sono state queste conseguenze per le persone anziane?

Un nuovo studio epidemiologico cercherà di quantificare l'impatto reale del lockdown da COVID-19 sulla salute delle persone anziane. Raccoglierà nuovi dati dalla Lombardia, una delle prime e più colpite regioni d'Europa, con oltre il 50% di tutti i decessi da COVID-19 in Italia.

Il progetto "Healthy ageing in the wake of COVID-19 pandemic: impact evaluation of COVID-19 containment measures on physical, mental and social wellbeing of elder and fragile and populations" è condotto da Gianluca Serafini, professore associato dell'Università di Genova, che lavora con un team di 11 accademici e medici in Italia, tra cui due della Bocconi: David Stuckler, professore ordinario di Analisi delle Politiche e Management Pubblico presso il Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali e Simone Ghislandi, professore associato presso il Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali.

"Come proteggere i deboli durante le epidemie è una delle maggiori sfide per l'Europa. Il lockdown è stato un male necessario. Per prepararci meglio al futuro, dobbiamo l'urgenza di comprendere appieno le conseguenze di queste politiche, nel bene e nel male", dice Stuckler.

Lo studio produrrà raccomandazioni basate sull'evidenza su come mitigare i potenziali danni alle persone anziane, proteggendole dal COVID. Per fare ciò, lo studio esaminerà in modo approfondito gli effetti della pandemia e delle relative misure di salute pubblica sulla salute mentale, i comportamenti e gli stili di vita degli anziani e dei pazienti cronici.

Il team realizzerà un'ampia indagine trasversale sulla popolazione di età pari o superiore ai 65 anni della regione Lombardia ed effettuerà circa 3.000 interviste telefoniche nell'arco di tre mesi, con il supporto di DOXA, partner in Italia del Worldwide Independent Network e della Gallup International Association, uno dei più importanti istituti italiani di ricerca sociale e di mercato. Avrà inoltre accesso ai dati amministrativi del Servizio Sanitario Regionale della Lombardia.

Il questionario comprenderà sezioni dettagliate su abitudini alimentari, abitudine al fumo, consumo di alcol e attività fisica per cercare di capire l'impatto dell'emergenza COVID-19 su tutti questi aspetti.

Gli anziani e i malati cronici possono trarre benefici da iniziative quali regolari sessioni di consulenza telefonica, icontatto con la famiglia, informazione appropriata e aggiornata, cura delle esigenze mediche e psicologiche generali.

"Siamo davvero convinti che la gestione appropriata dei pazienti anziani e cronici rappresenti una sfida importante nell'attuale periodo di epidemia di COVID-19 e di crisi sociale", afferma Ghislandi.

La Bocconi partecipa anche a un secondo, e collegato, studio condotto da Silvano Gallus presso l'Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri IRCCS di Milano, utilizzando la stessa popolazione campione e le stesse domande. Questo secondo studio cerca di quantificare l'impatto del COVID-19 sulla cura dei pazienti con patologie croniche preesistenti, al fine di misurare l'effetto sulla spesa sanitaria regionale.