Il divario di genere nelle aspirazioni alla leadership e' cambiato poco in sessant'anni
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Il divario di genere nelle aspirazioni alla leadership e' cambiato poco in sessant'anni

EKATERINA NETCHAEVA E LE COAUTRICI LEAH SHEPPARD E TATIANA BALUSHKINA HANNO ANALIZZATO STUDI PRODOTTI DAL 1960 AL 2020, CHE HANNO COINVOLTO 138.000 PARTECIPANTI

Secondo un'analisi dei dati provenienti da studi sulla leadership condotti nell'arco di sessanta anni, le donne negli Stati Uniti hanno tuttora meno probabilità degli uomini di esprimere il desiderio di assumere ruoli di leadership o manageriali.
 
Sebbene il divario in generale sia ridotto, esso è tuttavia persistente e il suo impatto è particolarmente evidente quando si passa ai livelli di leadership più elevati, in quanto un numero minore di donne avanza man mano che si sale di livello, anche senza tenere conto della discriminazione sistemica. I ricercatori hanno effettuato una simulazione che mostra come il divario di genere nelle aspirazioni di leadership si traduca in più di due leader uomini per ciascuna leader donna ai livelli più alti.
 
“Ciò lascia intendere che, anche se riducessimo drasticamente i pregiudizi e la discriminazione sistematica di genere, non ci aspetteremmo comunque di vedere una rappresentanza paritaria di donne nei ruoli di leadership”, ha dichiarato Leah Sheppard, professore associato della Washington State University e coautrice dello studio pubblicato sul Journal of Vocational Behavior (insieme a Ekaterina Netchaeva, assistant professor alla Bocconi e Tatiana Balushkina, academic fellow alla Bocconi). “Se vogliamo arrivare a una equa ripartizione 50/50, dobbiamo parlare delle aspirazioni di leadership. Dobbiamo capire ciò di cui le donne hanno bisogno per potersi vedere in questi ruoli.”
 
Sheppard e Netchaeva hanno sottolineato che i risultati non smentiscono l'esistenza di una discriminazione strutturale. Inoltre, non indicano che le donne manchino di ambizione: ricerche passate hanno dimostrato che le donne desiderano promozioni, come il passaggio da un livello junior a uno senior, ma non sempre a posizioni che richiedano ulteriori compiti di supervisione.
 
Per questo studio, le ricercatrici hanno consultato 174 studi dagli anni '60 al 2020, con più di 138.000 partecipanti. Tutti gli studi hanno valutato le aspirazioni alla leadership in alcuni campi accademici, tra cui economia, psicologia, diritto e management. Molti degli studi originali non erano specificamente mirati a valutare le differenze di genere, ma è stato chiesto agli autori di tali studi di fornire ulteriori statistiche per confrontare le aspirazioni di uomini e donne.
 
Questo studio ha rilevato che il divario di aspirazione alla leadership si amplia quando si tratta di persone impiegate in professioni dominate dagli uomini e in politica, con un numero ancora minore di donne che desiderano candidarsi a una carica elettiva.
 
L'analisi non ha potuto verificare le ragioni specifiche per cui le donne sono meno inclini a voler prendere il timone sul lavoro o in politica, ma le ricercatrici affermano che è probabile che vi sia una serie di fattori, tra cui il sessismo interiorizzato. 
 
“Potrebbe avere a che fare con il processo di ‘auto-stereotipizzazione’, in cui gli individui interiorizzano i rispettivi stereotipi di genere e si conformano volontariamente alle norme di genere,” ha detto Netchaeva. “Per le donne, questo significa interiorizzare uno stereotipo più comunitario, che le porta a vedersi meno simili a un leader e, di conseguenza, ad aspirare a posizioni di leadership in misura minore.”
 
Gli uomini, invece, ha aggiunto Netchaeva, potrebbero vedere sé stessi come lo stereotipo del maschio agente, il che significa che hanno un maggiore controllo su sé stessi e sugli altri, il che sarebbe coerente anche con lo stereotipo che molte persone hanno dei leader.
 
Le altre ragioni suggerite da ricerche passate comprendono il fatto che le donne hanno avuto più esperienze negative degli uomini sul posto di lavoro, tra cui la discriminazione, che può deprimere le loro aspirazioni future. Le donne potrebbero anche avere paura che le posizioni di alto livello incidano sulla loro vita familiare.
 
Le autrici hanno riscontrato alcuni indizi di bias nelle pubblicazioni analizzate, la cui natura suggerisce che il divario di genere nelle aspirazioni è probabilmente ancora maggiore di quanto stimato dalla ricerca. Questa distorsione è probabilmente dovuta alla natura controversa del quesito di ricerca, in quanto gli studi che mostrano una differenza a favore degli uomini potrebbero essere più difficili da pubblicare.
 
Lo studio ha anche rivelato che l'aspiration gap appare relativamente presto, in particolar modo in età universitaria. Sono necessarie ulteriori ricerche per capire non solo quando emerge esattamente questo divario, ma anche i motivi per cui molte donne non vogliono assumere ruoli di leadership.
 
Nel frattempo, le organizzazioni potrebbero prendere iniziativa, hanno affermato le autrici, e puntare a interventi che rafforzino le aspirazioni delle loro dipendenti e che contribuiscano a ridurre i pregiudizi strutturali. Questi interventi potrebbero comprendere il varo di politiche favorevoli alla famiglia, l'affiancamento delle donne a dei mentori e l'incoraggiamento ad assumere ruoli di leadership meno formali, ad esempio nel contesto di progetti di gruppo.
 
“Se alle persone che si sentono un po' dubbiose nei confronti della leadership viene data la possibilità di intraprendere questa esperienza, allora esse potrebbero rendersi conto di essere adatte per questo ruolo e di apprezzarlo realmente,” ha detto Sheppard.
 
Ekaterina Netchaeva, Leah D.Sheppard, Tatiana Balushkina, “A meta-analytic review of the gender difference in leadership aspirations”, Journal of Vocational Behavior, in press, https://doi.org/10.1016/j.jvb.2022.103744
 

di Andrea Costa
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