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Le tracce digitali che fanno luce sulla violenza domestica

, di Fabio Todesco
Secondo uno studio di Selin Koksal e colleghi, le ricerche su Google sono uno strumento efficace per prevedere, in qualsiasi momento, l'aumento delle chiamate alle linee anti violenza domestica in Italia e un buon predittore delle chiamate al 112 in tempo di crisi

Quando è scoppiata la pandemia di COVID e l'Italia è stata sottoposta a un rigido lockdown, i media hanno dato molto spazio alle donne costrette a vivere sotto lo stesso tetto con partner violenti. Tuttavia, a studiosi come Selin Koksal, dottoranda del PhD in Public Policy all'Università Bocconi di Milano, specializzata in demografia e genere, mancavano fonti di dati affidabili per monitorare il fenomeno.

A distanza di un paio d'anni, uno studio appena pubblicato sull'European Journal of Population rileva che le ricerche su Google sono uno strumento efficace per tracciare e prevedere episodi di violenza domestica, soprattutto in tempi di crisi, come il periodo successivo all'epidemia di COVID-19. I responsabili politici potrebbero utilizzare questi risultati per elaborare sistemi di sorveglianza/monitoraggio più efficaci per contenere, minimizzare e persino anticipare i picchi di violenza domestica.

Infografica di Weiwei Chen
Koksal ha collaborato con l'ex collega di PhD Ebru Sanliturk (Max Planck Institute for Demographic Research) e ha consultato l'ex docente della Bocconi Valentina Rotondi (SUPSI e Università di Oxford), che stava lavorando su un tema simile con l'ex studente della Bocconi Luca Maria Pesando (McGill University). I due gruppi hanno unito le forze e hanno analizzato le relazioni tra le ricerche su Google di nove parole chiave legate alla violenza domestica e, da un lato, le chiamate al numero anti violenza domestica 1522 e, dall'altro, al numero di emergenza 112 in Lombardia.

Le parole chiave selezionate sono state: 1522; abuso; casa & abuso; casa & stupro; femminicidio; stupro; violenza domestica; violenza di genere; violenza sessuale.

L'idea alla base dello studio è che Internet - e Google in particolare - possa offrire un mezzo per esprimere in modo anonimo le proprie preoccupazioni riguardo a partner violenti e raccogliere informazioni rilevanti. Le chiamate al 1522 misurano il rischio potenziale di subire violenza domestica, mentre le chiamate al 112 misurano la violenza effettiva.

La frequenza delle ricerche delle parole chiave 1522, femminicidio, violenza domestica e violenza di genere è costantemente correlata in modo positivo e significativo con le chiamate al numero verde nell'intero periodo di tempo analizzato (2013-2020), con un intervallo di tempo tra la ricerca e la chiamata di circa una settimana.

Il loro potere predittivo aumenta dopo lo scoppio dell'epidemia di COVID-19, quando è diventato più difficoltoso raggiungere i servizi di aiuto tradizionali.

Le ricerche online aiutano a prevedere la violenza effettiva solo negli scenari di crisi. Solo dopo l'epidemia di COVID-19, infatti, esiste una correlazione positiva e significativa tra le ricerche di quattro parole chiave (1522, abuso, violenza domestica e violenza sessuale) e le chiamate al 112.

Infine, gli autori hanno osservato un preoccupante divario socio-economico. "Le previsioni sono risultate più affidabili tra gli individui di elevato status socio-economico," dice Koksal, "perché sono più bravi di altri strati socio-economici a fare ricerche efficaci su Google in questo contesto. È possibile che gli individui con uno status socio-economico inferiore utilizzino parole chiave dialettali o meno mirate, il che potrebbe impedire loro di raggiungere risorse online adatte alla ricerca di aiuto."

Gli autori consigliano ai responsabili politici di monitorare le ricerche relative alla violenza domestica e di intensificare di conseguenza le attività di sostegno, sia rafforzando i servizi dove e quando le ricerche diventano più frequenti, sia sensibilizzando i media. "Potrebbero anche intervenire a favore delle persone svantaggiate," conclude Koksal, "promuovendo l'alfabetizzazione a Internet e, nel breve periodo, convincendo Google a mostrare tra i primi risultati i servizi anti violenza domestica rilevanti, come ha fatto negli Stati Uniti."

Selin Koksal, Luca Maria Pesando, Valentina Rotondi and Ebru Sanliturk, "Harnessing the Potential of Google Searches for Understanding Dynamics of Intimate Partner Violence Before and After the COVID-19 Outbreak," published online before inclusion in an issue. European Journal of Population. DOI: https://doi.org/10.1007/s10680-022-09619-2.