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Il distanziamento sociale fa bene anche all'ambiente

, di Fabio Todesco
A Milano, secondo uno studio del GREEN Bocconi, le misure restrittive sono responsabili di una riduzione vicina al 10% di PM10, PM2,5 e biossido d'azoto e stanno salvando vite umane anche indirettamente, alleviando la gravita' delle complicanze polmonari del Covid19

Un effetto collaterale positivo dell'introduzione delle misure di distanziamento sociale per combattere la diffusione del Covid19 è la diminuzione della concentrazione degli inquinanti. Il fenomeno, già osservato alcune settimane fa in Cina si sta ripetendo in questi giorni in Italia.

Uno studio di Maurizio Malpede, Marco Percoco e Valentina Bosetti del centro GREEN dell'Università Bocconi rileva, in particolare, una diminuzione dei particolati PM2,5 e PM10 e del biossido d'azoto, nelle settimane successive al contagio, nelle aree metropolitane di Wuhan e di Milano.

I ricercatori non si limitano a una fotografia pre e post provvedimenti, come fanno le fotografie satellitari che abbiamo visto in questi giorni. Al contrario, i loro dati utilizzano le rilevazioni giornaliere di decine di centraline e tengono conto delle condizioni climatiche e atmosferiche. Gli autori possono così calcolare non solo la variazione nella concentrazione degli inquinanti, ma anche la porzione di tale riduzione dovuta al Covid19.

Ne derivano riduzioni molto significative, ma inferiori a quelle suggerite dalle fotografie satellitari. A Milano (dove le condizioni climatiche favorevoli di questi giorni avrebbero ripulito l'aria anche in assenza di restrizioni) solo una quota compresa tra un sesto e un terzo della riduzione totale, a seconda del tipo di inquinante, può essere attribuita all'effetto Covid19. A Wuhan, invece, il Covid19 ha una maggiore incidenza, ed è responsabile di circa la metà della riduzione totale.

A Milano si deve, allora al Covid19 una riduzione del 9,4% del PM10, del 6,79% del PM2,5 e dell'8,68% del biossido di azoto.

A Wuhan le percentuali sono del 9,05% per il PM10, dell'11,78% per il PM2,5 e del 21,55% per il biossido d'azoto.

Nell'area di Pechino, interessata a misure restrittive molto più blande, le riduzioni, a seconda dell'inquinante, variano dallo 0,10% allo 0,22%.

«Poiché l'inquinamento rende più pericolose le malattie respiratorie come il Covid19 e ha effetti negativi di lungo periodo sugli organismi», afferma Marco Percoco, direttore del GREEN, «la diminuzione degli inquinanti sta probabilmente salvando molte vite e migliora le prospettive dei bambini, coinvolti solo marginalmente dal contagio».

In Cina, con l'allentamento delle misure di distanziamento, i valori delle concentrazioni stanno tornando ai loro livelli pre-Covid19. «Da noi», dice ancora Percoco, «se osserveremo che con lo smartworking la produttività regge e in presenza dei vantaggi ambientali, potrebbe invece essere l'occasione per ripensare le modalità di lavoro».

La rilevazione ha evidenziato anche cambiamenti inattesi, e per ora non spiegabili, nella concentrazione di altri inquinanti. Il monossido di carbonio aumenta sia in Cina, sia in Italia, mentre l'ozono diminuisce in Cina, ma non in Italia.