Ricerca d'impatto: come l'Istat utilizza le scoperte di tre ricercatori Bocconi

Ricerca d'impatto: come l'Istat utilizza le scoperte di tre ricercatori Bocconi

L'ISTITUTO DI STATISTICA E' IL PRIMO IN EUROPA A PASSARE DA UN METODO DETERMINISTICO A UNO PROBABILISTICO PER FARE PREVISIONI SULLA POPOLAZIONE, ADOTTANDO UNA TECNICA ALLA QUALE FRANCESCO BILLARI, EUGENIO MELILLI E REBECCA GRAZIANI STANNO LAVORANDO DA NOVE ANNI

C’è un paper Bocconi dietro l’ultima rivoluzione Istat. A fine aprile, l’Istituto nazionale di statistica ha diffuso per la prima volta nella storia previsioni di popolazione probabilistiche elaborate in collaborazione con docenti dell’Università. L’Istat è quindi il primo istituto europeo ad abbandonare il metodo deterministico usato fino a ieri. È il risultato di un percorso iniziato otto anni fa da Francesco Billari, oggi prorettore allo sviluppo della Bocconi, Eugenio Melilli del Dipartimento di scienze delle decisioni e Rebecca Graziani del Dipartimento di analisi delle politiche e management pubblico. “Si tratta per noi di un risultato importante”, spiega quest’ultima, “un riconoscimento della validità del metodo da noi proposto”.
 
Billari, Graziani e Melilli hanno cominciato a lavorare sulle previsioni di popolazione nel 2009. Esse sono tradizionalmente elaborate dagli istituti statistici nazionali con metodo deterministico. Vengono forniti tre scenari – centrale, alto e basso – elaborati assumendo determinati valori per i tassi di sintesi relativi a fecondità, mortalità e migrazione. In Stochastic Population Forecasting Based on Conditional Experts Opinions (Journal of the Royal Statistical Society, 2012, doi: 10.1111/j.1467-985X.2011.01015.x), i tre hanno proposto un metodo stocastico di previsione basato sulle opinioni di esperti opportunamente elicitate (CLICCA QUI per leggere il pezzo di Bocconi Knowledge sull’articolo).
 
Il metodo di elicitazione prevede la somministrazione di un questionario ad esperti in vari settori della demografia cui viene chiesto di esprimersi sull’andamento futuro di fecondità, mortalità e migrazione. “In particolare, il metodo consente di elicitare in maniera indiretta le loro opinioni in merito alla variabilità dei tassi, alla loro associazione inter-temporale e alla associazione tra tassi diversi a tempi diversi”, spiega Graziani, “senza chiedere agli esperti valutazioni dirette di tali misure di sintesi che potrebbero risultare difficili da fornire”. In collaborazione con Marco Marsili e Gianni Corsetti dell’Istat, è stato quindi sviluppato un primo questionario pilota su cui si basa la prima pubblicazione del 2012. Successivamente, in  Stochastic Population Forecasting Based on Combinations of Expert Evaluations within the Bayesian Paradigm (Demography, 2014, doi: 10.1007/s13524-014-0318-5), i tre ricercatori hanno proposto un metodo alternativo per la combinazione delle opinioni degli esperti.
 
Alla luce della prima sperimentazione del 2012 e grazie al finanziamento del Centro Dondena per la ricerca sulle dinamiche sociali e politiche pubbliche, nel 2015 è stato creato un nuovo questionario. È quello impiegato dall’Istat, che ha elaborato i risultati prodotti dai ricercatori Bocconi per fornire previsioni di popolazione per età e sesso a cui è associata per la prima volta una valutazione dell’incertezza. Dal sito dell’Istat è possibile ora scaricare non solo le previsioni, come scenario mediano, ma anche intervalli di confidenza al 75%, 80%, 90% e 95%. “È un valore aggiunto notevole”, spiega Graziani, “un dato estremamente utile giacché tali previsioni sono usate per disegnare politiche di grande impatto, ad esempio nel campo del welfare”.

di Claudio Todesco
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