Perche' nascono le multinazionali che poi condizionano il mondo
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Perche' nascono le multinazionali che poi condizionano il mondo

SONO UNA SERIE DI TRADEOFF A DETERMINARE LA SCELTA DI CREARE UN GRUPPO D'IMPRESE AL POSTO DI GESTIRE L'ORGANIZZAZIONE DELLE ATTIVITA' ALL'INTERNO DELLA SINGOLA AZIENDA SECONDO UNO STUDIO DI ALTOMONTE, OTTAVIANO E RUNGI

I gruppi di aziende governano una parte consistente dell’economia mondiale. I dati mostrano che circa il 70% del commercio estero globale è fatto da soggetti in cui almeno una controparte è un gruppo multinazionale, e circa un terzo da aziende che fanno parte del medesimo gruppo. Queste grandi società in grado di condizionare fenomeni macroeconomici. Ma in quali circostanze nascono i gruppi d’imprese? E come si strutturano? Carlo Altomonte e Gianmarco Ottaviano di Bocconi offrono con Armando Rungi una risposta nel paper in lavorazione Business Groups as Knowledge-based Hierarchies. Con lo studio di un dataset di imprese globali, che comprende 270.000 società madri e un milione e mezzo di sussidiarie controllate nel mondo, gli autori spiegano che la decisione di creare un gruppo d’imprese al posto di gestire l’organizzazione delle attività all’interno della singola azienda dipende da una serie di trade-off fra vantaggi competitivi derivanti dalla collaborazione e dispersione della conoscenza.

«È la classica distinzione fra make e buy. Con una novità: al posto di prendere in considerazione sub-fornitori esterni, noi studiamo il caso in cui l’azienda madre ha il controllo delle società sussidiarie», spiega Altomonte. «Rispetto al caso di integrazione delle attività all’interno, è più probabile che un’azienda si organizzi tramite sussidiarie qualora operi in un contesto istituzionale in cui i diritti di proprietà intellettuale sono tutelati. Tuttavia, dato un certo rischio di dispersione della conoscenza, la stessa azienda non ricorre a sub-fornitori esterni indipendenti». La seconda domanda posta dagli autori è: come viene organizzata la gerarchia in un gruppo di aziende? «Quanto più facile è la comunicazione fra le aziende, in termini di similitudine dei processi produttivi, tanto più verticale sarà il gruppo. I compiti standardizzati vengono affidati a sussidiarie gerarchicamente più lontane. La natura delle attività svolte diventa sempre più complessa via via che ci si avvicina alla casa madre». È il caso, ad esempio, di Alphabet, il gruppo di Google: le società che fanno uso delle tecnologie più innovative, come Deep Mind che si occupa di intelligenza artificiale e Waymo che studia le automobili a guida autonoma, sono quelle gerarchicamente più vicine all’azienda madre.

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di Claudio Todesco
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