Poco e male: in Italia crescono i disturbi del sonno
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Poco e male: in Italia crescono i disturbi del sonno

UNO STUDIO PUBBLICATO SU SCIENTIFIC REPORTS, CHE VEDE NIROSHA VARGHESE E SIMONE GHISLANDI TRA GLI AUTORI, ATTESTA CHE UNA PERSONA SU TRE DORME TROPPO POCO E UNA SU SETTE E' INSODDISFATTA DELLA QUALITA' DEL PROPRIO SONNO. BASSA ISTRUZIONE E BASSO REDDITO AGGRAVANO IL PROBLEMA

Quasi un italiano su tre dorme un numero insufficiente di ore ed uno su sette riporta una qualità insoddisfacente del proprio sonno. I disturbi del sonno in Italia appaiono in crescita e risultano più frequenti tra gli anziani e i soggetti con un livello socioeconomico inferiore. Sono questi i principali risultati di uno studio condotto nel 2019 e appena pubblicato su Scientific Reports, rivista open access di nature, da ricercatori del Centro di Ricerche sulla Gestione dell’Assistenza Sanitaria e Sociale (CERGAS) dell’Università Bocconi, dell’Istituto Superiore di Sanità (ISS), e dell’Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri, in collaborazione con l’Istituto Doxa.
 
Nei mesi di Febbraio e Marzo 2019, un campione rappresentativo della popolazione italiana (3.120 persone di 15 anni o più) è stato intervistato sulla quantità e qualità del proprio sonno tramite un questionario validato. Nello studio, si definisce sonno insufficiente un sonno di durata uguale o inferiore alle 6 ore. Il sonno insoddisfacente è, invece, quello giudicato qualitativamente basso o molto basso dagli intervistati.
 
La media delle ore di sonno riportate è di circa 7 per notte, ma il 30% degli intervistati dorme un numero insufficiente di ore. La percentuale di intervistati che ha valutato il proprio sonno come insoddisfacente è del 14%. Fra questi, le donne sono più degli uomini, mentre non esiste una differenza di genere per quanto riguarda la quantità di sonno. All’aumentare dell’età aumentano sia l’insufficienza che l’insoddisfazione del sonno. “È inoltre presente un importante gradiente socioeconomico del sonno: un basso livello di istruzione e un basso reddito sono associati a maggiori problemi di sonno”, afferma Nirosha Varghese, studentessa del PhD in Public Policy and Administration alla Bocconi e prima autrice dello studio. Chi fuma, infine, dorme più frequentemente un numero insufficiente di ore sia rispetto a chi non ha mai fumato, sia rispetto a chi ha smesso di fumare.
 
“Dormire bene è fondamentale per una buona qualità della vita”, dichiara Roberta Pacifici, Direttrice del Centro Nazionale Dipendenze e Doping dell'ISS, che spiega: “Un sonno insufficiente influisce sulla salute fisica, su quella mentale e perfino sulla mortalità. È quindi importante poter contare su informazioni epidemiologiche di prevalenza dei problemi di quantità e di qualità del sonno”.
 
“Le relazioni più interessanti si sono osservate entrando nelle case delle famiglie italiane”, dichiara Simone Ghislandi della Bocconi. “Oltre all’attesa, e per molti rassicurante, associazione fra matrimonio e sonno, confermata dal fatto che le coppie sposate dormono meglio, lo studio mostra un'inattesa relazione inversa fra il vivere con figli minori di 14 anni e avere problemi di sonno. Parte della spiegazione di tale fenomeno”, continua Ghislandi, “potrebbe risiedere nell’effetto adattamento, che porterebbe i genitori, col tempo, ad adattarsi alla minore qualità e quantità di sonno, tipicamente associata all’esperienza dei primi mesi di vita del bambino”.
 
“Se confrontati con studi simili condotti in passato in Italia”, dichiara Silvano Gallus, epidemiologo dell’Istituto Mario Negri di Milano, “i risultati ci forniscono il quadro di una tendenza crescente dei disturbi del sonno in Italia. Questo è un dato su cui riflettere, anche alla luce dell’elevata prevalenza registrata in termini di insufficienza di sonno rispetto ad altri paesi occidentali, come Finlandia e Australia”.
 
“Inoltre”, conclude Gallus, “queste tematiche relative alla quantità e qualità del sonno sono state indagate anche in un altro progetto, lo studio LOST IN ITALY, volto a valutare l’impatto del lockdown per l’emergenza COVID sugli stili di vita degli italiani. I risultati preliminari mostrano una sostanziale crescita dei disturbi associati al sonno in Italia in quel periodo. Infatti, gli Italiani che riferiscono di avere un sonno insufficiente sono aumentati del 22% e coloro che dichiarano un sonno di qualità insoddisfacente sono più che raddoppiati (+128%)”. Sarà importante continuare a monitorare la situazione epidemiologica del sonno e la sua evoluzione nel tempo. Il sonno costituisce infatti un fondamentale indicatore di salute che merita di essere oggetto di politiche sanitarie per il cittadino e per il lavoratore.
 
Varghese NE, Lugo A, Ghislandi S, Colombo P, Pacifici R, Gallus S, “Sleep Dissatisfaction and Insufficient Sleep duration in the Italian Population”, in Scientific Reports, 21 Ottobre 2020.

di Ezio Renda
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