Di Lonardo studia il rapporto tra elettori, eletti e lotta al terrorismo
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Di Lonardo studia il rapporto tra elettori, eletti e lotta al terrorismo

ASSISTANT PROFESSOR AL DIPARTIMENTO DI ANALISI DELLE POLITICHE E MANAGEMENT PUBBLICO, DI LONARDO ANALIZZA LE INEFFICIENZE CAUSATE DALLE PREOCCUPAZIONI ELETTORALI

Studiare il rapporto fra eletti ed elettori per scoprire come le istituzioni politiche influenzano la lotta al terrorismo. È questa, in breve, l’agenda di ricerca di Livio Di Lonardo. Proveniente dalla New York University, dal 1° settembre è Assistant Professor al Dipartimento di Analisi delle politiche e management pubblico. Insegnerà un corso sui regimi politici agli studenti undergraduate e terrà un workshop sul terrorismo.
 
L’idea di studiare il rapporto fra elettori ed eletti nasce dalla passione per la politica attiva, spiega Di Lonardo. “Durante l’università sviluppai la consapevolezza di potere studiare la politica dall’esterno al posto di viverla dall’interno, da tifoso”. Durante il corso di laurea in Scienze politiche a Milano fu introdotto, in particolare, alla teoria dei giochi: “La politica poteva essere analizzata con strumenti scientifici: fu una rivelazione”. Durante il periodo di dottorato alla New York University è invece scattato l’interesse per le politiche contro il terrorismo. “E così la mia ricerca ha finito per ricongiungere i miei due interessi principali: da una parte la relazione fra elettori e politici, dall’altra l’effetto di tale relazione sulla lotta al terrorismo”.
 
Nel working paper The Partisan Politics of Counterterrorism: Reputations, Policy Transparency, and Electoral Outcomes, Di Lonardo studia le inefficienze nella lotta al terrorismo causate da preoccupazioni di tipo elettorale. “Le reputazioni dei partiti di destra e sinistra, visti rispettivamente come più duri e più morbidi nei confronti del terrorismo, e la volontà di convincere gli elettori di non essere vittime di un meccanismo distorsivo spingono i politici ad adottare misure non ottimali nel bilanciare protezione delle libertà civili e miglioramento della sicurezza”. Tale inefficienza è peggiorata dalla trasparenza delle politiche contro il terrorismo. È il caso della divulgazione di documenti riservati. “In quei frangenti, il rapporto elettori-eletti ha un effetto distorsivo maggiore”.
 
In Bocconi, Di Lonardo mira da una parte ad analizzare le differenze fra vari gruppi terroristici e dall’altra a studiare il rapporto fra partiti e organizzazioni eversive che si rivolgono alla stessa popolazione, come nei casi di Eta e Batasuna in Spagna o di Brigate Rosse e Partito Comunista in Italia, per capire se gli attentati hanno effetti positivi o negativi sulle performance elettorali. “Seguirò anche un altro filone di studio: l’efficacia delle politiche di deterrenza contro gruppi terroristici e i cosiddetti Stati canaglia”.

di Claudio Todesco
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