Andrea Fosfuri e' il nuovo direttore della PhD School

PER ASSUMERE L'INCARICO, IL PROFESSORE ORDINARIO DI MANAGEMENT HA RINUNCIATO A UN PERIODO DI SABBATICO. MI PROPONGO DI INCIDERE SUI PROCESSI DI SELEZIONE E DI PLACEMENT DEGLI STUDENTI, DICE

Il nuovo direttore della PhD School della Bocconi, Andrea Fosfuri, ha rimandato un periodo di sabbatico pur di non perdere la possibilità di ricoprire la posizione. «È un ruolo interessante», dice il professore ordinario del Dipartimento di Management e Tecnologia, entrato in carica l’1 novembre. «Ha a che fare con la ricerca, che è quello che mi interessa di più, e dal momento che il direttore fa parte del Consiglio accademico, mi farà partecipare al processo decisionale da cui dipende lo sviluppo dell’Università».  Avendo diretto fino ad oggi il PhD in Business Administration and Management e avendone frequentato uno in Economia, era anche la persona con l’expertise giusto. «Ma per alcuni aspetti ogni PhD fa storia a sé, per cui sarà fondamentale la collaborazione con i direttori», dice.
 
La PhD School è, in un certo senso, la scuola più esclusiva della Bocconi. I suoi cinque programmi (Business Administration and Management; Economics and Finance; Legal Studies; Public Policy and Administration; Statistics and Computer Science) contano un totale di circa 200 studenti, che, a differenza degli studenti delle altre scuole, non pagano una retta, ma sono finanziati con borse di studio e godono di un eccezionale rapporto tra numero di docenti e numero di studenti e di un’attenzione fortissima. Per l’Università si tratta perciò di un investimento, giustificato da considerazioni reputazionali e di lungo periodo.
 
«Prima di tutto, l’esistenza di programmi di dottorato di qualità è uno dei fattori che distinguono una research university, come Bocconi vuole essere, da una teaching university», afferma Fosfuri, «e poi gli studenti PhD di oggi saranno i professori di domani – non necessariamente della Bocconi, ma del mondo accademico internazionale. Anzi, la Bocconi adotta la politica di non assumere subito i propri PhD. Può capitare che qualcuno ritorni dopo avere fatto esperienza all’estero, ma tutti, comunque, contribuiranno a costruire il nome della Bocconi e il suo network internazionale».
 
Una buona PhD School è anche uno strumento di reclutamento dei nuovi docenti sul mercato internazionale. «I docenti interessati alla ricerca, come quelli che la Bocconi cerca di reclutare, hanno bisogno di buoni studenti di PhD che collaborino con loro», spiega il neodirettore.
 
«Le due linee di intervento che mi propongo di seguire», dice Fosfuri, «riguardano il momento della selezione degli studenti, per fare in modo che la nostra scuola sia sempre più attrattiva, e quella del placement. Già oggi abbiamo diversi casi di placement di eccellenza sia come Assistant Professor che come Postdoc in istituzioni come Harvard, National University of Singapore, Stanford, Wharton, Oxford, Cambridge o l’INSEAD, ma dobbiamo fare in modo che si inneschi un meccanismo virtuoso, che non può prescindere dall’engagement della faculty e da un riconoscimento dell’impegno dei supervisor, per cui questi casi siano sempre più frequenti».
 
Ogni cambiamento, come la recente introduzione di nuovi curriculum da parte del predecessore di Fosfuri, Pierpaolo Battigalli, sortirà effetti nel lungo periodo, perché, in media, uno studente completa il percorso di PhD in 5 anni. Il periodo di sabbatico di Fosfuri dovrà attendere ancora un po’.

di Fabio Todesco