Formazione emotiva e velo islamico: il LEAP finanzia la ricerca dei giovani
DUE STUDENTESSE PHD, JACQUELINE NGUYEN E NAILA SHOFIA, SI SONO ASSICURATE I LEAP STUDENT GRANT PER AVVIARE PROGETTI IN VIETNAM E INDONESIADue progetti di ricerca sullo sviluppo delle skill socio-emotive e sull’utilizzo strumentale del velo da parte delle donne musulmane a fini di integrazione sono i vincitori dei due LEAP Student Grant assegnati quest’anno dal Laboratory for Effective Anti-Poverty Policies della Bocconi.
«Si tratta di somme oscillanti tra i 3.000 e i 6.000 euro, che servono normalmente a validare, con una prima raccolta di dati, i progetti di ricerca degli studenti affiliati al LEAP», spiega Lucia Corno, executive director del Centro. In uno dei due casi, quest’anno, i costi della raccolta dati vengono ridotti dall’uso della tecnologia, perché una delle due studentesse di PhD vincitrici utilizzerà una app per realizzare una survey in Indonesia, mentre l’altra procederà a una raccolta più tradizionale nel Vietnam.
Jacqueline Nguyen, una laureata Bocconi attualmente studentessa PhD all’University of Maryland, sta indagando il ruolo della scuola per lo sviluppo delle abilità sociali ed emotive. Il progetto di Jacqueline prevede l’erogazione di formazione socio-emotiva durante le lezioni di inglese tenute dalla Ong Teach for Vietnam. Nella fase preliminare finanziata con il grant, indagherà la rilevanza dei principali tratti della personalità (i cosiddetti big five) tra i ragazzi delle scuole medie vietnamiti.
Naila Shofia, studentessa PhD alla Bocconi, ritiene che l’interpretazione corrente dell’utilizzo del velo da parte delle donne musulmane non ne comprenda tutti i significati. Ritenuto, almeno nel mondo occidentale, come segnale di sottomissione, il velo, secondo Naila, sarebbe spesso usato strumentalmente dalle donne per avere accesso al mondo del lavoro e migliorare, perciò, il proprio livello di integrazione. In questa fase, Naila indagherà le percezioni di uomini e donne indonesiani al proposito.
di Fabio Todesco
