Qui la resilienza e' di famiglia
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Qui la resilienza e' di famiglia

UNO STUDIO DI AMORE, QUARATO E PELUCCO RILEVA CHE LE IMPRESE CON FAMILIARI TRA GLI AZIONISTI DI CONTROLLO HANNO AFFRONTATO MEGLIO LA PRIMA ONDATA PANDEMICA

In alcuni ambiti l’emergenza in corso non ha sorpreso gli studiosi, ma, al contrario, ha confermato in modo ancora più chiaro alcune evidenze scientifiche osservate in precedenza. Uno di questi è lo studio delle aziende familiari, la cui resilienza nei periodi di crisi è già stata osservata in diverse circostanze. “Nel 2017, per esempio, io e il collega Alessandro Minichilli avevamo voluto mettere alla prova le teorie sulla relazione tra l’incertezza e gli investimenti delle imprese”, esordisce Mario Daniele Amore, docente del Dipartimento di Management e Tecnologia. “Avevamo potuto confermare così che le aziende a gestione familiare hanno in sé gli anticorpi per neutralizzare l’effetto nocivo dell’instabilità politica sulle strategie di sviluppo dell’impresa e produrre redditività e crescita anche in contesti avversi”.
 
A favorire questa tipologia di imprese sono alcune caratteristiche strutturali, come la visione di lungo periodo, tipica di imprenditori che interpretano l’azienda come un bene da conservare e trasferire alle generazioni successive, ma anche la maggior coesione tra gli azionisti e le relazioni di maggiore qualità con gli attori esterni, dalle istituzioni del territorio alla filiera. “Gli aspetti vincenti relativi alla governance delle aziende familiari italiane, e in particolare di quelle quotate, sono stati oggetto di un’altra ricerca per il COVID Crisis Lab, attualmente in corso con Fabio Quarato e Valerio Pelucco, e calata nel contesto dell’attuale pandemia”, continua Amore. “In questa occasione abbiamo rilevato che le imprese che hanno familiari tra gli azionisti di controllo hanno ottenuto migliori performance finanziarie delle altre durante la prima ondata della pandemia”.
 
Gli studi ampliano dunque le conoscenze sulle caratteristiche della resilienza durante eventi avversi, includendo anche nuovi temi di osservazione, come, per esempio, l’applicazione dello smartworking. “Su questo, insieme al professor Quarato, stiamo concludendo una ricerca sui tempi di adozione dello smartworking nelle aziende quotate e anche in questo caso i primi risultati sembrano evidenziare una prontezza maggiore nella risposta delle imprese familiari. Gli stretti legami tra gli azionisti e il management agiscono da facilitatore nel momento di applicare forti cambiamenti organizzativi; queste aziende si sono mosse dunque in anticipo e con maggior rapidità rispetto alle altre, presentandosi più organizzate e operative sul mercato”.

di Emanuele Elli
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