Nasce la KPMG Chair in Accounting, per un accounting che conti
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Nasce la KPMG Chair in Accounting, per un accounting che conti

NON SI OCCUPERA' DI PARTITA DOPPIA: NELLA LECTIO INAUGURALIS LA TITOLARE, ANNALISA PRENCIPE, RACCONTA COME SI E' EVOLUTA LA DISCIPLINA, CHE OGGI HA AL PROPRIO CENTRO IL RUOLO DELLE INFORMAZIONI

C’era una volta la partita doppia. E ancora c’è, ma non costituisce più l’oggetto principale dell’accounting moderna. Uno degli scopi della KPMG Chair in Accounting, inaugurata il 23 marzo, è proprio quello di far conoscere al pubblico l’evoluzione di una disciplina e di una professione che ha più di 500 anni di tradizione e che continua a crescere, fino a utilizzare, oggi, anche i più avanzati strumenti di data science.
 
“All’evoluzione della disciplina è stata impressa una decisa accelerazione dagli anni ’60,” spiega Annalisa Prencipe, la professoressa titolare della nuova cattedra, “grazie alla cross fertilization con finanza ed economia, tanto che oggi non esiterei a definirla una branca dell’information economics”.
 
L’idea che l’accounting si riduca a numeri e misure è obsoleta per chiunque abbia avuto tra le mani un moderno bilancio. “Negli ultimi 25 anni”, dice Prencipe, “i bilanci si sono arricchiti di informazioni non finanziarie, relative alla strategia, ai rischi di business, alla sostenibilità. Dal 1998 al 2012 la lunghezza media dei bilanci delle società quotate è aumentata di due volte e mezzo, e dopo di allora il processo non si è fermato”.
 
Un altro aspetto sottovalutato è la discrezionalità di cui godono i professionisti dell’accounting. “Nei limiti, naturalmente, delle disposizioni di legge e dei principi contabili”, prosegue Prencipe, “e in aggiunta alle informazioni obbligatorie, chi si occupa di corporate reporting può decidere quali informazioni fornire e come fornirle, definendo una vera e propria strategia informativa della propria società”.
 
Il punto più importante e meno compreso è, però, la capacità dell’accounting di avere effetti reali. “L’accounting non si limita a riflettere e rappresentare la realtà”, spiega, “ma può cambiarla, perché quando si introducono nuove regole contabili, o si perseguono strategie comunicative mirate alla trasparenza, cambia il comportamento degli attori economici, a cominciare dai manager. Alcuni studi recenti mostrano, per esempio, che quando è stata introdotta in Europa la direttiva sulla non-financial information, sono aumentati gli investimenti legati alla sostenibilità”.
 
“Il lancio di una nuova cattedra in accounting, in questo momento storico in cui le università continuano a fare ricerca e didattica nonostante la pandemia, è una bellissima notizia”, dichiara il rettore della Bocconi, Gianmario Verona, “Lo è a maggior ragione perché va a rafforzare la collaborazione con un partner strategico dell’Università, KPMG, a cui va la nostra gratitudine. È affascinante constatare che con questo programma di ricerca cercheremo di chiarire meglio i lineamenti di una professione chiave per l’economia e anticiperemo alcuni cambiamenti che il mondo dell’accounting metterà in campo in questo momento epocale per l’industria e la finanzaC.
 
“L’Accounting è un elemento fondamentale della nostra identità professionale ed è trasversale a tutte le nostre competenze. Per questo siamo davvero orgogliosi di poter avviare oggi una cattedra intestata in modo permanente a KPMG, in una delle più prestigiose università di scienze sociali al mondo”, commenta Domenico Fumagalli, senior partner di KPMG. “Vogliamo riportare l’accounting al centro del dibattito economico in una fase in cui stanno cambiando i fabbisogni di investitori e stakeholders, sotto la spinta di temi come la sostenibilità e il digitale. L’idea è quella di promuovere insieme al team della Professoressa Prencipe, un’intensa attività di studio fertilizzando le nostre esperienze ‘sul campo’ con le più avanzate metodologie di ricerca accademica. Tra i nostri obiettivi c’è anche quello di formare una nuova generazione di manager e professionisti della finanza preparati non solo sotto il profilo tecnico ma anche in grado di cogliere tutte le interdipendenze tra l’accounting, la governance ed i modelli gestionali più evolutiC’era una volta la partita doppia. E ancora c’è, ma non costituisce più l’oggetto principale dell’accounting moderna. Uno degli scopi della KPMG Chair in Accounting, la cui Lectio Inauguralis si terrà il 23 marzo, è proprio quello di far conoscere al pubblico l’evoluzione di una disciplina e di una professione che ha più di 500 anni di tradizione e che continua a crescere, fino a utilizzare, oggi, anche i più avanzati strumenti di data science.
 
“All’evoluzione della disciplina è stata impressa una decisa accelerazione dagli anni ’60,” spiega Annalisa Prencipe, la professoressa titolare della nuova cattedra, “grazie alla cross fertilization con finanza ed economia, tanto che oggi non esiterei a definirla una branca dell’information economics”.
 
L’idea che l’accounting si riduca a numeri e misure è obsoleta per chiunque abbia avuto tra le mani un moderno bilancio. “Negli ultimi 25 anni”, dice Prencipe, “i bilanci si sono arricchiti di informazioni non finanziarie, relative alla strategia, ai rischi di business, alla sostenibilità. Dal 1998 al 2012 la lunghezza media dei bilanci delle società quotate è aumentata di due volte e mezzo, e dopo di allora il processo non si è fermato”.
 
Un altro aspetto sottovalutato è la discrezionalità di cui godono i professionisti dell’accounting. “Nei limiti, naturalmente, delle disposizioni di legge e dei principi contabili”, prosegue Prencipe, “e in aggiunta alle informazioni obbligatorie, chi si occupa di corporate reporting può decidere quali informazioni fornire e come fornirle, definendo una vera e propria strategia informativa della propria società”.
 
Il punto più importante e meno compreso è, però, la capacità dell’accounting di avere effetti reali. “L’accounting non si limita a riflettere e rappresentare la realtà”, spiega, “ma può cambiarla, perché quando si introducono nuove regole contabili, o si perseguono strategie comunicative mirate alla trasparenza, cambia il comportamento degli attori economici, a cominciare dai manager. Alcuni studi recenti mostrano, per esempio, che quando è stata introdotta in Europa la direttiva sulla non-financial information, sono aumentati gli investimenti legati alla sostenibilità”.
 
“Il lancio di una nuova cattedra in accounting, in questo momento storico in cui le università continuano a fare ricerca e didattica nonostante la pandemia, è una bellissima notizia”, dichiara il rettore della Bocconi, Gianmario Verona, “Lo è a maggior ragione perché va a rafforzare la collaborazione con un partner strategico dell’Università, KPMG, a cui va la nostra gratitudine. È affascinante constatare che con questo programma di ricerca cercheremo di chiarire meglio i lineamenti di una professione chiave per l’economia e anticiperemo alcuni cambiamenti che il mondo dell’accounting metterà in campo in questo momento epocale per l’industria e la finanza”.
 
“L’Accounting è un elemento fondamentale della nostra identità professionale ed è trasversale a tutte le nostre competenze. Per questo siamo davvero orgogliosi di poter avviare oggi una cattedra intestata in modo permanente a KPMG, in una delle più prestigiose università di scienze sociali al mondo”, commenta Domenico Fumagalli, senior partner di KPMG. “Vogliamo riportare l’accounting al centro del dibattito economico in una fase in cui stanno cambiando i fabbisogni di investitori e stakeholders, sotto la spinta di temi come la sostenibilità e il digitale. L’idea è quella di promuovere insieme al team della Professoressa Prencipe, un’intensa attività di studio fertilizzando le nostre esperienze ‘sul campo’ con le più avanzate metodologie di ricerca accademica. Tra i nostri obiettivi c’è anche quello di formare una nuova generazione di manager e professionisti della finanza preparati non solo sotto il profilo tecnico ma anche in grado di cogliere tutte le interdipendenze tra l’accounting, la governance ed i modelli gestionali più evoluti”.

di Fabio Todesco
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